I grandi saldi del mattone italiano

Dal 2007 calo dei prezzi peggiore d'Europa. E Bloomberg si accorge che la casa romana di Fellini è un affare

I grandi saldi del mattone italiano

Gli italiani sono più poveri e molti, di quel 76,6% che fanno parte delle famiglie che vivono in case di proprietà, forse non se ne sono ancora resi conto. I prezzi delle case, purtroppo, complice crisi e tasse quadruplicate a carico del mattone, in Italia sono precipitati. Se ne è accorta anche l'agenzia Bloomberg , che ritiene l'Italia un Paese di saldi immobiliari, considerati anche la ripresa del dollaro e un «grande affare» l'appartamento di Federico Fellini in vendita nel centro di Roma: «solo» 4,6 milioni di dollari, circa 4 milioni di euro, per la casa simbolo della «Dolce vita». Che sarebbe oltretutto un prezzo da amatore, sottolinea Bloomberg, visto che le quotazioni per un appartamento simile in zona, ossia 280 metri con terrazzo e vista sul verde, sono crollate a 2 milioni di euro.

Ma sia per la casa della «Dolce vita» come per le altre, numerosissime, proprietà immobiliari in vendita, di compratori se ne vedono pochi. Roma è in recessione immobiliare e anche i casali in Toscana o le ville sui laghi tanto amate dalle star di Hollywood cominciano a soffrire. E se, fino a un paio di anni fa, le vendite non c'erano ma i prezzi erano stabili, ora cominciano a scendere senza scampo. Secondo un report del settimanale britannico Economist , dal 2007, considerato il momento culmine per il valore dei prezzi, il valore delle case in Italia, fino al 2014, era sceso dell'11,3%, mentre i maggiori cali si erano registrati in Irlanda (-49,4) e Spagna (-24,3). Il problema è che mentre in Spagna e in Francia la caduta dei prezzi si è arrestata e la Gran Bretagna vede la ripresa grazie al successo di Londra, in Italia il trend negativo continua. Il tutto in un contesto assolutamente negativo per i proprietari di immobili che vedono le tasse applicate sulla casa più che raddoppiate, passando dai 10 miliardi, il gettito Ici, ai 24 miliardi attuali tra Imu e Tasi a cui si aggiunge la Tari, ossia l'imposta sui rifiuti. L'analisi di Bloomberg a proposito è impietosa: «In un Paese - scrive l'agenzia - dove il salario medio è di 25mila euro lordi e il tasso di disoccupazione giovanile al 40% e le tasse sugli immobili sono alte, il mercato immobiliare è, e resterà, forzatamente depresso».

Il risultato è che lo squilibrio tra i prezzi delle case e il reale potere d'acquisto degli stipendi si è quasi riassorbito. Al momento, il valore delle abitazioni è sopravvalutato del 2%, un indicatore minimo se paragonato ad altri Paesi. Inoltre, guardando all'andamento dei prezzi nei principali mercati mondiali, il nostro Paese è uno di quelli in cui si è registrato la maggior caduta dei prezzi in termini annuali (-3,8% da febbraio 2013 al 2014). Mentre i maggiori incrementi si sono registrati in Turchia (+16%) e Hong Kong (+11,9%). Da rilevare inoltre che il trend al ribasso dei prezzi non si è esaurito. Gli ultimi dati Istat rilevano infatti un calo anche per l'ultimo trimestre del 2014 (-0,8) e del 2,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, confermando così una «depressione» dei corsi immobiliari che va avanti dal primo trimestre del 2012.

In ogni caso la discesa dei prezzi ha favorito una «ripresina» delle compravendite che nel 2014 sono tornate a crescere del 3,6% dopo il -25,8% registrato nel 2012. Un trend negativo che purtroppo non è finito.

Secondo le previsioni di Tecnocasa il 2015 sarà simile al 2014, a causa della diminuita disponibilità di spesa dei potenziali acquirenti e la cospicua offerta sul mercato. Il risultato è che i prezzi scenderanno ancora tra il 3 e l'1%. E dato che la casa della «Dolce vita» è sul mercato da oltre due mesi, il prezzo potrebbe presto scendere.

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