"Immobili da 400 miliardi". Il piano della Lega per "coprire" la flat tax

Il sottosegretario leghista preme l'acceleratore sulla flat tax. Ecco il piano, che prevede il 15% fino a 50mila euro, e le coperture economiche

"Immobili da 400 miliardi". Il piano della Lega per "coprire" la flat tax

"È prematuro entrare nel merito e nei dettagli del provvedimento". Quello che importa ad Armando Siri, sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, è che il Def stabilisca chiaramente che "l'elemento qualificante capace di garantire la crescita economica del Paese passa da una importante riforma fiscale che il contratto di governo indica nella sostituzione dell'attuale sistema a cinque aliquote con una flat tax".

Il progetto che la Lega ha consegnato al ministro dell'Economia Giovanni Tria prevede il 15% fino a 50mila euro. "Questa riforma non va vista come un centro di costo, ma come un'opportunità di crescita", spiega Siri in una intervista a Repubblica. "Abbiamo già vissuto la stagione della politica che non manteneva gli impegni e le promesse fatte agli elettori tirando in ballo i problemi di bilancio - continua - se l'economia è malata, ci poniamo il problema di quanto costa l'antibiotico per guarire e poi spendiamo miliardi in medicinali che curano solo i sintomi?". Per Matteo Salvini & Co. la flat tax è "l'unica leva disponibile" che ha il governo per "dare impulso ai consumi, alla produzione e al lavoro". "Abbiamo cominciato con le partite Iva fino a 65mila - aggiunge il sottosegretario - adesso dobbiamo arrivare a una fase successiva".

I leghisti si augurano che, all'indomani delle elezioni del 26 maggio, ci sarà una nuova Europa, capace di mettere "al centro i popoli, la crescita autentica, il lavoro e non i numeri". "Che si smetta di guardare ai sintomi, e non alle cause del problema - incalza Siri - e se il problema è il debito pubblico, si può cominciare a risolverlo con altri strumenti, visto che i fondamentali del nostro Paese sono solidi".

Questa, a detta deel sottosegretario alle Infrastrutture, è l'occasione per "mettere in campo per la prima volta una straordinaria valorizzazione del nostro patrimonio immobiliare che vale 400 miliardi di euro, anziché continuare a lasciar marcire gli edifici perché non abbiamo i soldi per fare la manutenzione". Quello che ha in mente non sono le cartolarizzazioni o le vendite, ma la "valorizzazione, preceduta da cambi di destinazione d'uso, di un unico veicolo che contenga tutto".

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