
Roberto Cingolani spinge ulteriormente il business di Leonardo, di cui è alla guida dal 2023, verso sistemi tecnologici e digitalizzati. E con il nuovo piano al 2029 stima super ordini per 118 miliardi (dai 21,1 miliardi 2025), ricavi per 106 miliardi, e apre alle alleanze con nuovi partner, nel settore della Difesa, ma non solo. Se infatti l'ad ha sottolineato l'importanza di una Difesa comune europea - affermando che «nessuno può farcela da solo» e che «servono alleanze» - la prima intesa che arriverà riguarderà il business (in rosso) delle Aerostrutture. Leonardo è «alla ricerca di una nuova alleanza in grado di sostenere un business solido nel lungo periodo», ha detto Cingolani che da settimane sta trattando con partner arabi per un ingresso nel capitale della divisione puntando al breakeven dell'ebitda entro la fine del 2028.
Nel complesso, le iniziative chiave del piano riguardano la divisione Spazio, con il possibile accordo per creare un gruppo europeo dei satelliti insieme ad Airbus e Thales, alternativo a Starlink di Elon Musk; la realizzazione della joint venture con Baykar per i velivoli senza pilota; e lo sviluppo del caccia di nuova generazione attraverso il consorzio Gcap con britannici e giapponesi. In particolare, il gruppo punta a lanciare una nuova costellazione di satelliti Leo (Low Earth orbit) costituita da 18 satelliti militari e 20 civili entro il 2027 e il 2028 con un budget di 900 milioni per quelli militari e di 450 milioni per quelli civili.
Sempre in tema alleanze, le attività del gruppo in joint venture con Rheinmetall, nei mezzi militari terrestri, e con Baykar, nei droni, sono attese portare rispettivamente ricavi cumulati per circa un miliardo e 0,6 miliardi nell'arco di piano. «Questo tipo di crescita inorganica si sta dimostrando un elemento determinante di competitività a livello globale, anche alla luce della recente evoluzione del contesto geopolitico internazionale», ha detto Cingolani.
Guardando ai numeri, nel 2024 hanno visto un incremento a due cifre degli ordini a 20,9 miliardi (+16,8%), ricavi a 17,8 miliardi (16,2%) e un utile netto di 1,16 miliardi (+63%). Il dividendo proposto per il 2025 sale a 0,52 euro per azione dai precedenti 0,28 euro. Positivo il titolo (+1,74%) in una Piazza Affari in rosso.
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