
La partita che il gruppo Mfe-Mediaset sta giocando in Germania, dove controlla il 29,9% dell'emittente ProsiebSat, ancora non si sblocca.
Ieri si è appreso che il progetto finanziario studiato nel week end dai vertici di Prosieben non andrà a buon fine: secondo Bloomberg il consiglio di sorveglianza di Prosieben si è opposto ai termini dell'accordo, proposto dal management, che prevede di dare una quota fino al 10% del proprio capitale al gruppo General Atlantic. Tale operazione, nelle intenzioni dei manager tedeschi, si dovrebbe attuare attraverso l'emissione di un bond convertibile (e obbligatorio) nel 10% di Proesieben. Implicando quindi un aumento di capitale al servizio del bond. In cambio di tale quota azionaria, General Atlantic acconsentirebbe a cedere le partecipazioni di minoranza (rispettivamente del 45 e 28%) detenute nelle società NuCom Group e ParshipMeet, che a loro volta detengono gli asset non strategici che Prosieben sta cercando da tempo di cedere. In particolare, il sito di comparazione prezzi Verivox, che interessa al gruppo italiano Moltiply Group, con il quale sono in corso colloqui su una stima intorno ai 250 milioni.
Secondo Bloomberg la maggior parte dei membri del consiglio di sorveglianza dell'emittente bavarese teme che la transazione possa essere troppo costosa. Così, di fronte al tramontare di un'operazione apparsa fin da subito confusa - che comportava un aumento di capitale, per di più riservato e quindi diluitivo per gli attuali azionisti - le azioni di ProSieben sono schizzate in Borsa chiudendo con un rialzo di quasi l'8 per cento.
L'intera faccenda si inserisce nel contesto critico con cui Mfe guarda all'attuale gestione di Proseiben e di cui lo stesso Ad di Cologno, Pier Silvio Berlusconi (nella foto), ha parlato pubblicamente. Mfe ha infatti esortato la società tedesca a vendere gli asset non strategici per ridurre il debito aziendale, concentrarsi sul core business e impostare il rilancio. Ma non può certo essere quella dell'emissione di un bond convertibile la strada maestra, perché svela che a fronte di quote di semplice minoranza il gruppo General Atlantic dispone di un vero e proprio diritto di veto. Per superare il quale l'attuale manager è addirittura disposto a imporre una diluizione del 10% per gli attuali soci, tra i quali, al primo posto, c'è Mfe. Una diluizione che, tra l'altro, non sarebbe nemmeno passata per l'assemblea generale dei soci, limitandosi - alla stregua di una decisione urgente e straordinaria - a essere esaminata dal Consiglio di Sorveglianza (organo tipico della governance duale di tipo tedesco). Che però l'ha respinta.
Nel quartier generale del Biscione bocche completamente cucite. Anche perché l'intera architettura finanziaria di cui sopra non è stata accompagnata da comunicazioni ufficiali, ma solo da indiscrezioni, che pur non hanno trovato smentite.
Di certo Mfe segue ogni mossa e studia ogni ipotesi, compresa quella di lanciare un'offerta su Prosieben, al momento opportuno. Non a caso Mfe ha pronta una linea di credito da 3,4 miliardi per effettuare acquisizioni e accelerare i suoi piani verso la creazione di un gruppo televisivo paneuropeo.
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