MediaforEurope conclude un 2022 positivo registrando ascolti record per le reti Mediaset in Italia. Nonostante la trasmissione dei Mondiali di Calcio sulla principale concorrente, i dati Auditel hanno registrato l'aumento dell'audience delle reti Mediaset in tutte le principali fasce di palinsesto, in controtendenza rispetto alla concorrenza del servizio pubblico. I canali Mediaset nelle 24 ore sono cresciute di +2,3 punti percentuali anche sul complesso degli italiani mentre le reti del servizio pubblico sono calate di 1,4 punti. In ulteriore aumento il distacco sul target 15-64 anni, quello più importante per gli investitori pubblicitari: nel totale giornata, con il 40,1% di share, il vantaggio Mediaset verso il servizio pubblico supera gli 8 punti. Canale 5 è la rete televisiva italiana più vista sul target commerciale e ha allargato il suo distacco da Rai 1 sulle 24 ore di oltre 5 punti percentuali (19,3% contro 14,2%) sul pubblico attivo. In crescita Italia 1 che sul proprio pubblico di riferimento, il target 15-34 anni, in prima serata aumenta il distacco da Rai2 portandolo a 3,9 punti (Italia1 8,5% / Rai2 4,6%). Bene Retequattro che sul totale pubblico si conferma leader nelle 24 ore rispetto al diretto concorrente (4,2% contro 3,8%) e aumenta il vantaggio nelle prime serate d'informazione (5,7% contro 4,4%). Infine, guardando solo all'autunno 2022, molto significativa la crescita delle reti Mediaset sia sul pubblico più giovane sia su tutti gli italiani, dove è addirittura avvenuto uno storico sorpasso: dal 4 settembre al 19 novembre Mediaset con il 37,9% di share nelle 24 ore ha superato gli ascolti del servizio pubblico televisivo (37,2%). E nelle prime serate ha mantenuto la leadership su tutti gli italiani fino a fine dicembre (Mondiali compresi) con il 39,5% contro il 36,0%.
Si tratta di un risultato importante per il gruppo guidato dall'ad Pier Silvio Berlusconi che ha chiuso i primi 9 mesi del 2022 con una sostanziale stabilità dei ricavi a 1,9 miliardi e con un utile netto di 78,5 milioni sebbene costi energetici e inflazione abbiano inciso sulle performance del comparto, costringendo i principali concorrenti a sopportare anche perdite in conto economico. Adesso MfE continua a guardare con fiducia anche alla creazione di una piattaforma paneuropea della televisione free-to-air. A metà dicembre è stato reso noto all'Antitrust austriaco che, in base ai diritti di voto detenuti nella tedesca Prosieben (29,9%) e alla partecipazione media alle ultime assemblee (tra il 53 e il 56% del capitale), che MfE è in grado di esprimere la maggioranza.
Occhi puntati, quindi, sull'assise in programma agli inizi di maggio dove il gruppo italiano potrebbe far valere il proprio peso. All'inizio del 2023 saranno sei i mesi trascorsi dalla fine dell'Opas su Mediaset España e si potrà far partire la procedura di fusione per incorporazione in MfE della controllata spagnola.
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