Mps: "No aumento da 3 miliardi", Unicredit accelera

L'istituto di Orcel attende i primi risultati dalla due diligence già la prossima settimana

Mps: "No aumento da 3 miliardi", Unicredit accelera

Unicredit accelera sulla due diligence per il salvataggio del Monte Paschi e già la prossima settimana, l'ultima di agosto, punta ad avere i primi risultati dalla squadra che sta analizzando bilanci e asset della banca senese. Dopo la trattativa in esclusiva annunciata lo scorso 29 luglio, l'istituto guidato dall'amministratore delegato Andrea Orcel ha avuto accesso alla data room - in cui prima c'era solamente il fondo statunitense Apollo - e ha avviato un'analisi per individuare i potenziali rischi derivanti dalla prospettata acquisizione di buona parte degli asset di Rocca Salimbeni.

Orcel sta rifocalizzando Unicredit su un percorso di crescita anche in Italia. Acquisire parte di Mps, sfruttando gli incentivi del governo e in una operazione subordinata al fatto di avere un impatto neutro sui coefficienti patrimoniali, permetterebbe a Unicredit un importate salto dimensionale nella Penisola, a cui Orcel ha ridato autonomia organizzativa.

Unicredit non è comunque interessata alle filiali nel Sud Italia del Monte, che potrebbero finire al Medio Credito Centrale che si rafforzerebbe così nel Mezzogiorno dopo l'acquisizione dell'ex Popolare Bari. Insomma, mentre le polemiche politiche restano calde e i sindacati sono preoccupati dal rischio di 5-6mila esuberi (su organico prossimo ai 20mila addetti) da gestire con i pre-prensionamenti, Unicredit stringe sull'operazione Siena. Altri punti da chiarire sono però il destino del marchio Mps, che difficilmente potrà sopravvivere visto il pressing della Bce, e l'effettivo fabbisogno patrimoniale della banca senese.

A questo proposito ieri, su richiesta della Consob, il Monte ha smentito le indiscrezioni rilanciate qualche giorno fa dall'agenzia Bloomberg circa un aumento di capitale da 3 miliardi. Su richiesta della Commissione, l'istituto senese, «con riferimento a notizie di stampa che riferiscono di un potenziale aumento di capitale di Banca Monte dei Paschi di Siena dell'importo di 3 miliardi di euro», precisa «che si tratta di indiscrezioni che non trovano alcun riscontro in iniziative attivate» dall'istituto.

Che Mps sia da ripatrimonializzare è una certezza (secondo gli analisti servirebbero almeno 1,5 miliardi), ma i conti esatti dipendono appunto dal punto di caduta dell'operazione di salvataggio allo studio di Unicredit, che farebbe una operazione carta contro carta. Trovato l'accordo con Orcel, il Tesoro - attuale primo socio di Mps - a quel punto gestirebbe l'aumento, probabilmente con diritto d'opzione ai soci, al fine di permettere a chi apre il portafogli di non diluirsi.

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