Generali incassa una prima vittoria su Cattolica a una settimana dal termine dell'Opa lanciata il 4 ottobre a 6,75 euro per azione. Warren Buffett ha aderito all'offerta pubblica del Leone, che ha già in mano il 23,672% del capitale del gruppo veronese. L'indiscrezione, del «guru» di Omaha, trapelata ieri, costituisce una carta di peso per l'ad Philippe Donnet da presentare alla comunità finanziaria con il nuovo piano industriale previsto il 15 dicembre.
Proprio sul salvataggio di Cattolica, progettato nell'estate 2020, Donnet si era scontrato infatti con Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio che oggi chiedono discontinuità al vertice di Generali e hanno siglato un patto di sindacato con Crt, già arrivato al 13,43% del capitale.
Ma torniamo alla partita Cattolica. A sorpresa Buffett (al 6,93% circa del capitale) ha aderito all'Opa. L'oracolo di Omaha era entrato nella compagnia assicurativa veronese nell'ottobre del 2017 con un investimento di 115,89 milioni (pari a 7,35 euro per azione). Il «sì» del guru americano all'offerta del Leone - nonostante il prezzo proposto da Generali sia 50 centesimi per azione in meno dei valori di carico della partecipazione - rappresenta un importante segnale psicologico per il mercato e per coloro che, tra piccoli e grandi azionisti, hanno finora scommesso su un ritocco all'insù dell'offerta del Leone.
In Piazza Affari Cattolica, che dall'annuncio dell'L'"oracolo" di Omaha consegna il suo 7% e il Leone sfonda quota 42%. Occhi sui grandi sociOpa a fine maggio ha sempre quotato sopra il prezzo di Opa e quasi sempre sopra i 7 euro per azione, ha chiuso la seduta a 6,96 euro in calo dell'1%, mentre Generali ha guadagnato lo 0,2% a 18,62 euro.
Oggi Generali, che un anno fa era entrata in Cattolica con un aumento di capitale da 300 milioni (a 5,55 euro per azione), può quindi contare complessivamente sul 42,579% del capitale di Cattolica (il 18,907% è il capitale portato all'Opa). A breve dovrebbero arrivare anche le decisioni di Fondazione Banca del Monte di Lombardia (al 3,1% del capitale, già svalutato a bilancio a 6,75 euro per azione, il prezzo di Opa) e di Cariverona (all'1% circa).
Per Donnet si avvicina quindi il traguardo del raggiungimento della maggioranza del capitale di Cattolica, mentre l'obiettivo di arrivare al 66,7% del capitale (maggioranza di blocco) della compagnia veronese per poi varare il delisting è ancora distante. Ma manca ancora una settimana alla chiusura dei giochi: l'offerta termina il 29 ottobre.
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