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"Per Open Fiber cessione più vicina"

Starace: "Questione di settimane. Il prezzo è deciso, mancano ancora i dettagli"

"Per Open Fiber cessione più vicina"

Per Enel chiudere la trattativa con il fondo Macquaire per vendere il 50 (o il 40%) di Open Fiber non è una questione di prezzo ma di «piccoli dettagli». Lo ha detto l'ad della società elettrica Francesco Starace. Per il manager tali dettagli sono più importanti del prezzo e dunque incassare oltre 3,5 miliardi (vista la valutazione indicata da Macquaire per Open Fiber tra i 7 e gli 8 miliardi) non avrebbe grande importanza. Comunque la vendita si farà. Anche perchè l'operazione sta molto a cuore al governo, essendo propedeutica alla realizzazione della rete unica in fibra con Tim facendo confluire le due infrastrutture in Access Co. «Daremo l'annuncio quando firmeremo. È questione di settimane. Non posso dare una deadline perché non avrebbe senso - ha detto Starace a Bloomberg -. Deve essere fatto in maniera appropriata. Il prezzo non è più parte della trattativa. Stiamo parlando di piccoli dettagli».

Certo a mettere una certa urgenza a una offerta che è arrivata a settembre, è stata indubbiamente la lettera che i ministri Gualtieri e Patuanelli hanno mandato ai top manager di Enel nella quale auspicavano una rapida conclusione della questione. Ci sono comunque alcuni punti da definire. I dettagli, per l'appunto. Infatti il fondo australiano Macquaire pare intenzionato a coinvolgere altri fondi nell'operazione e dunque fornire anche ad altri i dati per poter effettuare una valutazione degli asset. Inoltre c'è il nodo della quota. Infatti un 10% del 50% potrebbe passare a Cdp oppure restare all'Enel. Ieri comunque Starace ha specificato che, in caso di uscita di Enel, il controllo operativo di OF passerà a Cdp. A questo punto la realizzazione della rete unica in fibra, fortemente voluta oltre che dal governo anche dall'ad di Tim Luigi Gubitosi (foto), andrebbe spedita. Al lavoro ci sono già gli advisor. Per Tim Italtel: si era proposto anche per Open Fiber ma Enel ha scelto Altman Solon. Difficoltà per l'integrazione, secondo gli esperti, non ce ne sono. Ci sarebbero solo scelte da fare. Tim ha 10mila centrali ma in futuro ne basterebbero 4 mila. La fibra, a differenza del rame, viaggia bene anche a 20 chilometri di distanza dalla centrale.

OF per realizzare la sua rete, senza integrazione, ne dovrebbe creare invece circa 3mila visto che per ora ne ha poche centinaia. Insomma con l'unione delle due reti si potrebbe completare più rapidamente il cablaggio dei circa 30 milioni di numeri civici che ancora non sono raggiunti dalla fibra.

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