Popolare Bari, dopo Jacobini indagato anche l'ex ad

Popolare Bari, dopo Jacobini indagato anche l'ex ad

La Procura di Bari ha iscritto nel registro degli inagati Gianluca Jacobini, ex condirettore generale della Popolare barese e figlio dell'ex presidente Marco, Giorgio Papa e Nicola Loperfido, rispettivamente ex ad ed ex capo della direzione Crediti dell'istituto per concorso in bancarotta fraudolenta. Si tratta di un filone di inchiesta sulla crisi della PopBari che riguarda il recente fallimento del gruppo Fusillo, attivo nell'edilizia e nel turismo, sommerso da circa 200 milioni di debiti dei quali almeno 140 milioni nei confronti della sola Popolare.

Sulle linee di credito concesse dal 2010 al 2019 dalla banca alle controllate dei Fusillo (Maiora e Fimco), l'ultima da 40 milioni di euro nel marzo 2019, si sono concentrate le indagini degli ultimi mesi, fino all'attuale ipotesi di bancarotta anche a carico degli ex vertici della Popolare di Bari.

L'ex presidente Marco Jacobini, secondo le ricostruzioni di stampa, sarebbe invece indagato dalla Procura di Bari per corruzione oltreché per falso in bilancio e ostacolo alla Vigilanza. In particolare, la Procura di Bari ha comunicato al difensore dell'ex numero uno, Francesco Paolo Sisto, l'avviso di proroga indagini in quanto il team guidato dal procuratore aggiunto Roberto Rossi sospetta dei rapporti tra la banca barese e la Vigilanza di Bankitalia relativamente all'acquisizione di Banca Tercas. La magistratura, infatti, intenderebbe chiarire il perché sia stata scelto un istituto in situazione critica per salvare una banca in condizioni disastrose come quella abruzzese, soprattutto dopo che Via Nazionale aveva in precedenza mosso rilievi sulla governance e sullo stato patrimoniale di PopBari vietandole nuove acquisizioni. La Banca d'Italia ha fatto sapere di non essere informata di tale ipotesi di reato che la vedrebbe coinvolta (il reato di corruzione prevede infatti un pactum sceleris tra il corruttore e il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio corrotto).

Contestualmente Palazzo Koch ha ribadito la propria assoluta collaborazione con l'autorità giudiziaria, collaborazione che si estrinseca nell'immediata segnalazione degli illeciti eventualmente riscontrati nell'attività di Vigilanza.

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