La crisi affossa l'Italia: male il pil e la produzione industriale

L'Istat avverte: "Il pil crolla del 2,4%". Male anche i consumi: la spesa delle famiglie giù del 3,6%. Il ministro Giovannini: "La crisi sta colpendo duramente il Paese".

La crisi affossa l'Italia: male il pil e la produzione industriale

Gli indicatori economici inquadrano un'Italia in balia della crisi e della recessione. Nel primo trimestre 2013 il prodotto interno lordo è diminuito dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e del 2,4% rispetto al primo trimestre 2012. L'Istat ha rivisto al ribasso la stima preliminare, diffusa il 15 maggio, che vedeva un calo congiunturale dello 0,5% e tendenziale del 2,3%. Non migliora lo stato di salute dell'industria nostrana: pur incassando il ventesimo calo consecutivo su base tendenziale, la caduta della produzione: è comunque riuscita a rallentare. "Il dato sulla produzione industriale ci dice quanto la crisi sia grave e quanto stia colpendo duro alcuni settori", ha commentato il ministro del Lavoro Enrico Giovannini sottolineando che il governo sta lavorando per "recuperare il prima possibile la fiducia" degli imprenditori".

Violento crollo del pil

Nel primo trimestre del 2013 le esportazioni sono calate, rispetto al trimestre precedente dell’1,9%, segnando il peggior dato dal primo trimestre del 2009. Secondo il report compilato dall'Inps, nel primo trimestre del 2013 i dati negativi riguardano tutti i settori di attività. Fa eccezione soltanto il comparto dell'agricoltura. Il valore aggiunto ha registrato infatti variazioni congiunturali negative del 3,6% nelle costruzioni, dello 0,7% nell’industria e dello 0,4% nei servizi, mentre è aumentato del 4,7% nell’agricoltura. In termini tendenziali il calo è del 6,9% nelle costruzioni, del 3,2% nell’industria, dell’1,4% nei servizi; aumento dello 0,1% in agricoltura. La crisi economica si riflette sulla spesa delle famiglie che nel primo trimestre del 2013 è diminuita di mezzo punto percentuale rispetto al trimestre precedente e del 3,4% rispetto al primo trimestre 2012.

Ventesimo calo consecutivo per l'industria

L’indice calcolato dall’Istat ha registrato, nel mese di aprile, un calo dello 0,3% su base mensile, contro il -0,9% di marzo. Nella media del trimestre febbraio-aprile la flessione è risultata pari all’1% rispetto al trimestre precedente. Corretto per gli effetti di calendario, l’indice è diminuito in termini tendenziali del 4,6% contro il -5,3% di marzo. Nella media del periodo la produzione è scesa del 4,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. "Per trovare un dato di variazione positiva su base annua - fa notare l'Istat - bisogna risalire ad agosto 2011". Gli indici corretti per gli effetti di calendario hanno segnato, ad aprile, diminuzioni tendenziali in tutti i comparti. Secondo il report pubblicato dall'istituto di statistica, sono infatti scesi in modo significativo i beni di consumo (-5,8%) e, in misura minore, i beni strumentali e quelli intermedi (-4,5% per entrambi). Ha registrato un calo più contenuto l’energia (-2,3%). Nel confronto tendenziale, i settori in crescita sono risultati quelli della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica ed ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+10%), della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+3,6%) e della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+1,4%). Il settore che, in termini tendenziali, ha registrato in aprile la più ampia variazione negativa è stato quello dell’attività estrattiva (-14,8%).

"La produzione di autoveicoli in Italia ha registrato una flessione tendenziale del 14,3% nel mese di aprile - si legge nello studio dell’Istat - il dato corretto per gli effetti del calendario evidenzia invece una contrazione del 18,1%".

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