Saipem, l'aumento parte al rallentatore

Pochi scambi sul titolo che però guadagna il 43,9% e recupera le perdite. Giù i diritti

Saipem, l'aumento parte al rallentatore

Partenza al ralenti per l'aumento di capitale di Saipem. Nel primo giorno di contrattazioni i titoli del gruppo dell'ingegneria del sottosuolo non sono riusciti a fare prezzo per buona parte della seduta, rimanendo congelati a Piazza Affari. Sul finale, poi, sono riusciti a passare di mano in piccole quantità, con le azioni che hanno messo a segno un rialzo del 43,94% a 1,795 euro e i diritti che sono crollati del 26,41% a 16,52 euro. Delle prime sono passati di mano 460.673 pezzi per un controvalore di 0,79 milioni di euro, dei secondi invece 188.452 pezzi per un controvalore di 3,2 milioni di euro. L'aumento di capitale da 2 miliardi di Saipem prevede la sottoscrizione di nuove azioni a 1,013 euro nel rapporto di 95 a uno, con uno sconto sul prezzo teorico ex-diritto (Terp) pari al 30%. Sono negoziabili fino al prossimo 5 luglio ed esercitabili entro l'11 luglio.

Un inizio in salita, con recupero nel finale, dopo una settimana difficile. Il gruppo guidato dal ceo Francesco Caio, è stato il peggior titolo fra le blue chip la settimana scorsa dopo aver annunciato le specifiche del rafforzamento patrimoniale. Il gruppo ha perso venerdì il 21,8% a 23,7 euro per 503 milioni di capitalizzazione, bruciando in tre sedute il 43,6%. Una débâcle spiegata con il fatto che l'aumento di capitale incorpora uno sconto del 30% e Saipem ha scelto di effettuare un aumento senza rolling, con le azioni di nuova emissione indisponibili agli azionisti fino alla fine del periodo di esercizio, quando si saprà se l'aumento è stato sottoscritto interamente.

C'è da dire, però, che ieri le perdite si sono azzerate pur tra i pochi scambi e il paracadute è di fatto già pronto: il consorzio bancario (14 istituti) si è impegnato a sottoscrivere le azioni inoptate per massimi 1,1 miliardi e quindi l'aumento dovrà andare in porto, anche perché gli azionisti di riferimento, Eni e Cdp Industria, che hanno in mano il 44% circa di Saipem hanno confermato a loro volta l'adesione al rafforzamento patrimoniale.

Intanto ieri il gruppo ha avviato il piano di dismissioni di alcuni asset profittevoli. Vendita prevista nel recente piano industriale al 2025 che ha lo scopo di risanare le casse aziendali gravate da un rosso di 2,3 miliardi. Saipem e BW Energy hanno firmato un memorandum of agreement per la vendita di una piattaforma, l'unità galleggiante di produzione, stoccaggio e scarico Cidade de Vitória, di proprietà di Saipem e gestita operativamente per conto di Petrobras nel giacimento di Golfinho, al largo delle coste del Brasile. La vendita è subordinata alla chiusura dell'acquisizione, da parte di Bw Energy, del 100% dei diritti di Petrobras nel giacimento di Golfinho prevista per il primo trimestre del 2023.

Sulla base del memorandum d'intesa, Bw Energy verserà al gruppo italiano 73 milioni di dollari, di cui 25 milioni alla chiusura della transazione Golfinho, 13 milioni al momento dell'acquisizione, prevista nel 2023, e 35 milioni in 18 rate dopo l'acquisizione.

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