Scontro sul contratto di lavoro Federlegno: "Incomprensibile l'atteggiamento dei sindacati"

Dopo la proclamazioni di due giorni di sciopero. Gianfranco Bellin: "Abbiamo ribadito la volontà di proseguire la trattativa ma questo punto è evidente che ritiriamo la nostra disponibilità e il Ccnl resta in sospeso. Ci sono molte aziende a rischio chiusura o con riduzioni di posti di lavoro, la nostra attenzione è rivolta a queste”

Scontro sul contratto di lavoro Federlegno: "Incomprensibile l'atteggiamento dei sindacati"

“Ci risultano incomprensibili l’atteggiamento e le posizioni espresse da Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil in merito alla trattativa in corso per il rinnovo del contratto”, parole nette queste di Gianfranco Bellin, presidente della Commissione Relazioni Industriali di FederlegnoArredo, la Federazione di Confindustria che associa le aziende del settore legno e arredamento, e capo delegazione nelle trattative per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro di settore scaduto il 31 marzo 2019,.

Commento alle dichiarazioni dopo l’ultimo faccia a faccia e l’annuncio di uno sciopera che conferma come la trattativa sia in salita. “Ieri, dopo un incontro non certo tranquillo avuto con i sindacati lunedì 21, abbiamo loro ribadito, tramite una comunicazione via Pec, la volontà di proseguire la trattativa. Eravamo in attesa di una risposta - spiega Bellin - ma di certo non ci aspettavamo le dichiarazioni rilasciate alla stampa ieri sera, ma soprattutto la proclamazione di due giorni di sciopero. A questo punto è evidente che ritiriamo la nostra disponibilità e che il Ccnl resta in sospeso”.

A preoccupare le imprese si sottolinea in FederlegnoArredo, è “la manifesta volontà da parte di qualcuno di far finta di non capire il difficile periodo che stiamo vivendo” e che ci sia “la volontà politica di non rinnovare i Ccnl, alla faccia delle lavoratrici e dei lavoratori per poter poi affermare che la colpa e la mancata volontà è di Confindustria e del suo presidente”.

Aggiunge ancora Gianfranco Bellin: “Un’ultima considerazione, ci sono molte aziende a rischio chiusura o con importanti riduzioni dei posti di lavoro e la nostra attenzione è rivolta a queste, perché quando le aziende chiudono a rimetterci di più sono le lavoratrici, i lavoratori e le loro

famiglie. Noi siamo pertanto disponibili a un confronto serio con la reale volontà di chiudere il contratto, ma sempre tenendo conto della reale situazione economica e finanziaria che le aziende stanno vivendo”.

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