La riuscita dell'aumento di capitale di Monte Paschi da 2,5 miliardi, coperto al 93% dopo l'esercizio dei diritti, ha ridato fiato alla Borsa: +4,8% il titolo che ha riacciuffato la soglia dei 2 euro a cui sono offerte le nuove azioni. Questo potrebbe agevolare la sottoscrizione dei circa 150 milioni che ancora risultano scoperti.
Nella prima delle due sedute di asta dell'inoptato, è stato venduto l'1,96% dei diritti non esercitati, quota che dà diritto a sottoscrivere azioni per un controvalore di 49 milioni. L'asta chiuderà oggi e i diritti andranno esercitati entro domani: solo allora si saprà se chi ha acquistato in saldo i diritti, pagati meno di 900 euro, li sottoscriverà. Intanto tra i futuri soci è spuntata Nexi, che si è impegnata ad acquistare azioni per 20 milioni, così da contribuire, al pari di Axa e Anima, alla stabilità di uno dei suoi primi dieci clienti, partner nel business delle carte e dei pagamenti digitali.
La quota dell'aumento eventualmente scoperta sarà sottoscritta dalle otto banche e dal fondo Algebris, remunerate con una commissione da 125 milioni di euro. Questo assicurerà all'ad di Mps, Luigi Lovaglio, tutti i 2,5 miliardi utili a rafforzare Mps e a finanziare l'uscita di oltre 4mila addetti.
La speranza di banca e consorzio è ridurre al massimo l'accollo così da evitare un'eccessiva volatilità sul titolo dopo l'aumento quando i garanti, che non hanno tra loro accordi sulla gestione delle azioni, potrebbero riversare sul mercato grandi quantità di titoli.
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