Starace dice addio a Enel. Ma il clima si surriscalda

Dopo l'intervista dell'ad sul cambio al vertice, il cda ordina il silenzio stampa. Utili a 1,5 miliardi

Starace dice addio a Enel. Ma il clima si surriscalda

L'era di Francesco Starace (nella foto) alla guida di Enel si chiude con una trimestrale in linea con le attese e un messaggio di commiato: «I nove anni che ho trascorso con voi in questo lavoro sono stati tutti molto soddisfacenti e pieni di entusiasmo per lo splendido sviluppo di questo gruppo». La fine del suo regno, però, è stata segnata da qualche polemica per una sua intervista a Repubblica, un po' irrituale per un manager, nella quale ha detto di non volersi fermare in Enel per un ulteriore mandato e di essere disponibile al più «per un passaggio di consegne ordinato, qualunque sia il risultato dell'assemblea», ma solo se «mi venisse chiesto, per un mese e solo per l'ordinaria amministrazione». Al suo posto, dopo l'assemblea dei soci del 10 maggio il Tesoro ha scelto l'ex Terna Flavio Cattaneo in ticket con Paolo Scaroni alla presidenza. L'intervista ha portato il board di Enel, «al fine di preservare la neutralità della società rispetto alla nomina del nuovo cda» a intimare il silenzio stampa di tutto il top management fino all'Assemblea.

Le dichiarazioni di Starace arrivano dopo indiscrezioni di stampa che identificavano in lui il regista delle liste alternative dei fondi, una di Assogestioni e un'altra dell'asset manager Covalis che propone Marco Mazzucchelli e non Scaroni per la presidenza. Starace però ha detto di non essere dietro «ad alcuna lista».

Il nuovo board raccoglierà in eredità un gruppo che nel primo trimestre dell'anno ha visto una crescita del margine operativo lordo ordinario a 5,5 miliardi di euro (+21,8%) e dell'utile netto ordinario a 1,5 miliardi di euro (+1,9%), mentre i ricavi sono calati vistosamente a 26,41 miliardi, del 22,6%, a causa della «progressiva discesa dei prezzi dell'energia a seguito della normalizzazione del contesto energetico», spiega il gruppo. Fa segnare un ritocco al ribasso (dell'1,9%) l'indebitamento netto che scende a 58,9 miliardi.

Un dato sul quale però non incidono ancora le recenti dismissioni.

Sulla base delle «ottime performance», ha detto Starace, Enel conferma «le guidance per il 2023». La politica dei dividendi prevede una cedola di 0,43 euro nel periodo 2023-2025.

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