Stefano Patuanelli: "Nessun marchio 'virus free'"

Secondo il ministro Stefano Patuanelli “non c'è necessità di avere un marchio ‘virus free’ per il Made in Italy, nessuna certificazione. I nostri prodotti non sono diversi da quelli di prima”

Stefano Patuanelli: "Nessun marchio 'virus free'"

“Siamo consapevoli degli sforzi che chiediamo ai cittadini. La necessità è evitare la diffusione del virus". Lo ha detto Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo economico, intervenendo a Circo Massimo" su Radio Capital, precisando che la decisione di rendere tutta l'Italia una "zona protetta" non è stata presa “a cuor leggero”.

Lo sforamento del deficit

Patuanelli, commentando le scene di assalto ai supermercati di ieri notte, ha precisato che “si può uscire per fare la spesa, perché questa è una causa di necessità”, mentre andare dal parrucchiere si può evitare, visto che “quella è una situazione a rischio perché c'è un contatto più prolungato”. Il governo, intanto, nel consiglio dei ministri di domani, si appresta a varare misure in deficit per 10 miliardi e, quindi, di arrivare a toccare la soglia del 3%. "Per fare misure in deficit maggiori rispetto a quando previsto nel documento di economia e finanza bisogna passare dalle Camere e avere una maggioranza qualificata”, spiega Patuanelli chiarendo che l’esecutivo giallorosso cercherà di sforare“meno volte possibile” e “probabilmente ci lasceremo un po’ di margine in questo primo provvedimento”. Il ministro ipotizza che inizialmente si stanzieranno 7,5 miliardi, lasciando il resto per interventi successivi. Inevitabile, dunque, che vi sarà anche una revisione in sede europea del Fiscal compact. "Non credo si potrà discutere sul se, ma sul come", dice.

Le misure del governo e la bocciatura di Bertolaso

Parlando, invece, sul merito del provvedimento preso ieri, Patuanelli spiega che si tratta di “misure straordinarie per potenziare il personale, per aumentare la dotazione strumentale di attrezzatura per l'ausilio respiratorio”, cui si aggiunge “un potenziamento degli strumenti di cassa integrazione” e “la sospensione dei pagamenti, quindi mutui, le bollette e quant'altro”. Altre misure riguardano “l'accesso al credito immediato, attraverso l'estensione delle garanzie del fondo liquidità delle Pmi” e il sostegno alle famiglie. "Anche per le partite Iva stiamo valutando tutti gli strumenti per garantire la sopravvivenza. Anche per i professionisti e gli artigiani stiamo valutando una serie di misure che vanno nella direzione della sospensione dei pagamenti e delle agevolazioni per l'accesso al credito", ha aggiunto. Per uscire dalla crisi, però, ci vorrà del tempo."Credo si debba ragionare con anno, e non mese, come unità di misura”, profetizza. Bocciata, invece, l’ipotesi di nominare Guido Bertolaso super commissario dal momento che esiste una “linea di comando chiara” che vede il premier Conte gestire la crisi insieme al ministro dell’Interno e al capo della protezione civile Angelo Borrelli che gode già dei poter da commissario straordinario.

Secondo Patuanelli, inoltre, “non c'è necessità di avere un marchio ‘virus free’ per il Made in Italy, nessuna certificazione. I nostri prodotti non sono diversi da quelli di prima”. E ha aggiunto: "Non c'è il contagio attraverso il vino, dico tanto per banalizzare...”. Da questo punto di vista non manca l’elogio per “il lavoro di diplomazia economica che sta facendo con gli ambasciatori di tutti i Paesi, con una campagna informativa mirata” svolto dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

"Le critiche al governo e ai presidenti delle Regioni sono nocive - ha concluso - se non si dà un segnale di grande credibilità, poi i cittadini avranno difficoltà a rispettare le misure richieste nei comportamenti. Serve rispetto reciproco".

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