La data cerchiata con il rosso dal governo per il taglio del cuneo fiscale è il 1 luglio 2020: da quel giorno dovrebbero scattare gli aumenti in busta paga per i lavoratori dipendenti con reddito non superiore ai 26mila euro l'anno. Soglia che, non a caso, coincide con quella entro la quale si ha diritto agli 80 euro di Renzi. A cui il taglio della differenza tra stipendio netto e lordo annunciato dall'esecutivo andrebbe a sommarsi. Lo ha spiegato, ospite di "Porta a Porta", il viceministro dell'Economia, Antonio Misiani: "Il nostro obiettivo è la riduzione delle tasse sul lavoro dipendente. Il taglio porterà più soldi al lavoratore dipendente. Se lo estendiamo alla platea di chi beneficia degli 80 euro, avranno 500 euro in più l’anno". 500 euro che però, anche nella migliore delle ipotesi, non scatterebbero prima del 2021. È una questione di conti. E di fondi che saranno stanziati con la prossima manovra, in base alla Nadef - Nota di aggiornamento al Def - appena approvata. Infatti, per il 2020 sono stati stanziati 2,7 miliardi di euro, 5,75 miliardi per il 2021. Dunque il bonus fiscale consisterebbe subito in 230 euro l'anno (20 euro al mese).
Poi si vedrà. Ma come sono destinate a cambiare concretamente le varie voci in busta paga? Ricordiamo che si parla solo di lavoratori dipendenti con stipendio inferiore ai 26 mila euro l'anno, quindi circa 11,7 milioni di contribuenti. La Stampa ha ipotizzato, dal luglio 2021, tre scenari: commesso, insegnante (anzianità di servizio 15-20 anni) e metalmeccanico (di IV livello).
Il salario lordo medio di un commesso è di 21.886 euro. Rimarrebbero invariati i contributi Inps a carico del datore di lavoro (5.252), idem quelli carico del lavoratore (1.969). L'Irpef passerebbe da 5.033 a 4.533 euro. Invariati il reddito netto (14.884) e il bonus Renzi (960), il netto del lavoratore passerebbe da 15.844 a 16.344 euro. Il salario lordo medio di un insegnante è di 24.136 euro. Rimarrebbero invariati i contributi Inps a carico del datore di lavoro (5.840), idem quelli carico del lavoratore (2.123). L'Irpef passerebbe da 5.551 a 5.051. Invariati il reddito netto (17.422) e il bonus Renzi (960), il netto del lavoratore passerebbe da 17.422 a 17.922 euro. Infine il metalmeccanico. Il suo salario lordo è di 25.284 euro. Rimarrebbero invariati i contributi Inps a carico del datore di lavoro (7.
757), idem quelli carico del lavoratore (2.323). L'Irpef passerebbe da 5.815 a 5.315. Invariati il reddito netto (17.146) e il bonus Renzi (960), il netto del lavoratore passerebbe da 18.106 a 18.606 euro. Ma soltanto dal 2021.
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