Elon Musk vende azioni Tesla per un altro miliardo di dollari di controvalore, piegando il titolo a Wall Street (-1% a 1.077 dollari), ma centrando l'obiettivo di ridurre del 10% la partecipazione da circa 200 miliardi di dollari nel capitale del produttore di auto elettriche californiano di cui è ceo. Una promessa fatta al popolo di Twitter, in novembre, con lo scopo di pagare circa 11 miliardi di tasse sui capital gain. Musk, attraverso un sondaggio, aveva interpellato i suoi 68 milioni di follower e chiesto loro come muoversi, impegnandosi, poi, a vendere una parte della propria partecipazione dopo una serie di critiche della senatrice Elizabeth Warren sul pagamento dei tributi da parte dei miliardari americani.
L'imprenditore - fondatore di Space X e uomo più ricco al mondo con un patrimonio netto vicino ai 280 miliardi di dollari - ha venduto in queste ore 934.090 azioni Tesla, secondo un documento depositato presso la Securities & Exchange Commission degli Stati Uniti, esercitando così tutte le sue opzioni in scadenza il prossimo anno. Ad oggi l'amministratore delegato di Tesla ha esercitato il proprio diritto su oltre 22,8 milioni di stock option dall'inizio di novembre. Dal risultato del sondaggio fatto su Twitter in poi, Musk ha ceduto quasi 15,6 milioni di azioni per un controvalore di 16,4 miliardi di dollari.
Da inizio anno, tuttavia, le azioni del gruppo hanno guadagnato il 54%, e hanno perso poco più dell'8% solo da novembre, quando Musk ha iniziato la serie di vendite.
Tesla resta, comunque, un titolo da incorniciare: nel 2021 ha stabilmente superato i mille miliardi di dollari di capitalizzazione.
La società pubblicherà i dati di bilancio del quarto trimestre 2021 tra pochi giorni, all'inizio di gennaio. Gli analisti prevedono che i risultati balzeranno oltre le stime. Si prevede in media una consegna, nel quarto trimestre di quest'anno, di 276.900 veicoli, mentre nel terzo trimestre erano stati consegnati 241.300 veicoli, e già all'epoca erano state battute le stime che indicavano 232.000 consegne.
Le previsioni sono comunque incoraggiate dai risultati registrati nei mesi scorsi che evidenziano come a partire da settembre, due veicoli elettrici su tre negli Stati
Uniti sono Tesla. Le altre case come Ford e General Motors sono alle prese con una carenza legata al reperimento dei semiconduttori, e invece Tesla è riuscita in parte ad evitare grazie alle programmate pause di produzione.
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