Dall'alto dei risultati record di Unicredit, il ceo Andrea Orcel mette in riga Commerzbank: «Non può essere un investimento per sempre, bisognerà primo o poi prendere una decisione se dentro o fuori. Quando? Ci aspettiamo una decisione entro un anno». E poi: «Se Commerzbank o qualunque altra acquisizione aggiunge valore è una grande cosa, se non è così passeremo ad altro, ma tutti dovranno prendersi le loro responsabilità per cosa succederà dopo». Insomma, se qualcuno manderà a monte le nozze dovrà prendersi la responsabilità di questa decisione. In primis la ceo di Commerz Bettina Orlopp, che nella giornata in cui esce anche la trimestrale della banca da lei guidata ribatte a muso duro al collega italiano: «L'approccio di Unicredit non è quello che ci si aspetterebbe di solito se si volesse fare le cose in modo amichevole». La seconda banca tedesca si sta «concentrando sull'esecuzione della nostra strategia stand alone», ha proseguito, «perché finora non abbiamo ricevuto alcuna offerta» da Unicredit.
Dal canto suo, però, Orcel la vuole cucinare a fuoco lento: «Siamo molto interessati all'investor day di Commerzbank», che si terrà il prossimo 13 febbraio, «in particolare per capire quello che il management deciderà di fare per chiudere almeno in parte il gap con Hvb in Germania». Quest'ultima, infatti, è la controllata tedesca di Unicredit che nel mercato tedesco realizza profitti in crescita tanto nei 9 mesi quanto nel terzo trimestre con un risultato rispettivamente di 1,57 miliardi (+10,3%) e di 515 milioni (+24,1% su un anno fa). Una realtà in crescita, mentre Commerz registra una crescita dell'utile assai più timida nei nove mesi (+5%) a 1,9 miliardi e un terzo trimestre in calo del 6,1% a 642 milioni. Se si pensa che si tratta di stime addirittura migliori delle attese, si capisce quale sia il gap da colmare a cui si riferisce Orcel. La nuova ceo, tuttavia, è determinata a convincere i soci a respingere l'assalto alzando il suo target su commissioni nette (con una crescita superiore al 5%) e un margine di interesse a 8,2 miliardi (dai precedenti 8,1 miliardi). Resta il fatto che i profitti per fine anno, confermati a 2,5 miliardi, sono uguali a quanto l'istituto di Orcel (che capitalizza in Borsa tre volte e mezzo Commerz) ottiene in un solo trimestre.
I conti trimestrali, infatti, prolungano le performance dell'istituto di Gae Aulenti con profitti nei nove mesi a quota 7,7 miliardi (+16% rispetto all'anno precedente) e un terzo trimestre con un utile a 2,5 miliardi (+8% sullo stesso periodo di un anno fa). Alzata la guidance sul 2024 a oltre 9 miliardi; nè si inceppa la crescita dei ricavi (+2,6% su anno), frutto della dinamica delle commissioni (+8,5% a 1,9 miliardi) che compensa la frenata del margine d'interesse (-1% rispetto allo stesso periodo di un anno fa) a 3,6 miliardi. Un dato, quest'ultimo, su cui hanno influito i tagli dei tassi decisi dalla Bce.
Unico neo, probabilmente, un rallentamento delle commissioni nel terzo trimestre
rispetto al secondo (-8,3%). In Borsa, ieri, Unicredit ha perso il 5,3% a 40,56 euro, più di altre banche che hanno visto ribassi oltre il 3% (Commerz -3,7%) in seguito all'esito delle elezioni americane che resta problematico.
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