Unipol accende il risiko della finanza

Cimbri: "Nel mondo bancario c'è spazio di crescita". E Cattolica attende Generali

Unipol accende il risiko della finanza

Carlo Cimbri, ad di Unipol, dà una nuova spinta al risiko finanziario pur senza sbilanciarsi sulle prossime mosse sullo scacchiere di Piazza Affari. Ieri il manager, nel corso della presentazione della semestrale, ha annunciato un nuovo piano industriale per la primavera 2022 e ha sottolineato la «forte flessibilità finanziaria» della compagnia assicurativa delle coop «che ci consente di essere preparati a qualsiasi occasione strategica dovesse presentarsi». Il mercato da tempo guarda a Unipol, azionista di riferimento di Bper (18,9% del capitale) e socio di Banca Popolare di Sondrio (dove con un recente blitz è salita al 9%), come protagonista della prossima ondata di consolidamento bancario. Tanto più che, come confermato dal manager, «noi crediamo che, per quanto riguarda il mondo bancario visto come canale spazio distributivo, ci sia ampio spazio di crescita per il prossimo futuro. È qualcosa su cui noi pensiamo si possa fare molto di più e meglio per aumentare in maniera efficiente questo canale».

Più in dettaglio, a chi gli chiedeva se Unipol fosse interessata a crescere nell'istituto valtellinese, Cimbri ha risposto: «PopSondrio è nostro partner nella bancassurance, come del resto anche Bper. Quindi, considerato che Sondrio è alla vigilia della trasformazione in spa, è evidente che siamo interessati a presidiare una partnership che dura da oltre dieci anni con reciproca soddisfazione». Nessun accenno invece all'ipotesi che da mesi scalda i mercati: il fidanzamento con Banco Bpm. Dopo le avance dello stesso Cimbri verso Milano lo scorso inverno, si è registrato un certo raffreddamento. Ciononostante analisti e mercato continuano a scommettere in questa direzione e Unipol è salita del 2,8% chiudendo a 4,63 euro.

Tornando alla semestrale, Unipol ha registrato un utile netto di 652 milioni (dai 617 milioni di un anno fa) e una raccolta assicurativa di 6,5 miliardi (+7,4%) di cui 3,9 nel Danni (in linea con i dati dello scorso esercizio) e 2,6 nel Vita (+21%). A livello di capitale, il Solvency ratio si è attestato al 216 per cento. Unipol ha poi confermato i target industriali al 2021 e lo sblocco del dividendo sul 2019 (pari a 0,28 euro) in pagamento a ottobre). Nonostante il rafforzamento delle coop, che con Koru hanno acquisito oltre il 3%, Cimbri ha sottolineato che non c'è «nessun progetto di modifica della struttura del gruppo».

Il bancassurance è stato protagonista anche della semestrale di Cattolica chiusa con un utile netto di 107 milioni (dai 10 milioni del 2020), una raccolta di 2,59 miliardi (+21,7%) e un solvency ratio stabile al 197 per cento. «Con il Banco Bpm abbiamo trovato un accordo che ha fissato in maniera molto chiara la raccolta dei prossimi anni. Per ora siamo contenti» ha dichiarato Atanasio Pantarrotas, direttore finanziario del gruppo.

«Per il futuro le aspettative dipenderanno dalle scelte strategiche di Banco Bpm», ha aggiunto Pantarrotas riferendosi al futuro cambio di controllo

della compagnia veronese che seguirà all'Opa di Generali. Il Leone di Trieste, al 23,67% di Cattolica, è in attesa del semaforo verde dell'Authority per procedere con l'offerta pubblica di acquisto a 6,75 euro per azione.

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