La svolta è arrivata a notte fonda dopo quasi quindici ore di trattativa serrata, che il presidente del Consiglio Mario Monti ha definito "difficile", ma che a tratti è stata addirittura drammatica. Il vertice dell'Unione europea dà il via libera all’atteso pacchetto di 120 miliardi di euro da destinare a finanziare "immediate misure per la crescita e l’occupazione". L'Italia e la Spagna, spalleggiate dal presidente francese Francois Hollande, dopo un vero e proprio braccio di ferro al tavolo della trattativa, incassano dai partner europei e soprattutto dalla recalcitrante Germania, l’impegno a varare misure di stabilizzazione dei mercati (lo scudo anti-spread) e la diretta capitalizzazione delle banche.
"L’Italia è soddisfatta", ha assicurato Monti annunciando a sorpresa che l'Italia non intende avvalersi dei meccanismi che serviranno a stabilizzare i mercati e proteggere i Paesi colpiti dalla speculazione. Il "Fondo salva Stati" (Esm) interverrà in maniera automatica nel caso in cui gli spread sui titoli di Stato di una nazione che ha i parametri a posto dovessero superare una certa soglia. "Le misure a breve sulla stabilizzazione della zona euro sono un fatto molto positivo per l’Eurozona e una duplice soddisfazione per l’Italia che ne ha stimolato il processo", ha spiegato Monti lasciando lascia per ultimo il palazzo del Consiglio alle 5,10 del mattino, dopo Francois Hollande, Mariano Rajoy e Angela Merkel.
Dopo aver iniziato la giornata con un nein su quasi tutta la linea, alla fine la cancelliera tedesca ha parlato di "buoni risultati sugli strumenti Esm ed Efsf, una buona base su cui lavorare". "È stato un giorno difficile - ha confessato il premier - perchè pur riconoscendo l’importanza del pacchetto crescita l’Italia e poi la Spagna hanno messo una loro riserva d’attesa alla sigla dell’intesa. Per noi andava approvato tutto un pacchetto unitario con le misure di stabilizzazione a breve da decidere a 17. C’è stata tensione e una lunga discussione - ha continuato - ma alla fine si è raggiunto l’accordo". A questo punto la Spagna otterrà la diretta capitalizzazione delle banche in difficoltà.
Su esplicita richiesta italiana è stato inserito il paragrafo sui meccanismo di stabilizzazione dei mercati per gli Stati virtuosi come l’Italia. I Paesi membri che volessero usufruire di questi interventi, ha sottolineato Monti, potranno chiederli senza avere che la troika possano entrargli in casa. Le decisioni saranno implementate entro il 9 luglio. "L’Italia si è battuta per queste misure ma non abbiamo intenzione di avvalercene - ha continuato il premier - tuttavia ritenevamo che fosse un meccanismo utile in linea di principio. La zona euro ne esce rafforzata e la Bce agirà come agente". Al vertice non è stata presa alcuna decisione sull’eventuale aumento della dotazione per il "Fondo salva Stati", ma sottolinea che comunque dopo la decisione di affidare all’Esm il compito di raffreddare gli spread, l’importante è il fattore psicologico: "C'è uno sblocco mentale". Alla domanda se sia in campo l’ipotesi di trasformare il fondo Esm in banca per consentire l’accesso alla liquidità della Bce, Monti chiarisce che non se ne è parlato, ma che "tutte le ipotesi sono in campo".
La giornata è stata molto convulsa e la trattativa condotta come una partita a scacchi, con mosse mediatico-diplomatiche, aperture e frenate continue. La svolta c'è stata alle 22, mentre la nazionale azzurra veleggia verso la vittoria in semifinale sui panzer tedeschi. Hermann Van Rompuy ha deciso di scendere in conferenza stampa per annunciare l’intesa. Ma il presidente dell’Eurogruppo ha di fatto stoppato dall’aut aut di Roma e Madrid: senza un impegno vero sui meccanismi di stabilità finanziaria - è il messaggio - il vertice non partorirà nessuna intesa. Mentre gli italiani festeggiavano la vittoria sulla Germania, Monti alzava il tono spalleggiato da Rajoy e con l’appoggio "esterno" di Hollande. La posizione italiana è stata netta e la minaccia di "andare avanti a oltranza" lanciata da Monti qualche giorno fa a Montecitorio sembrava materializzarsi.
La posizione tedesca è stata altrettanto rigida, ma il pressing di Italia, Spagna e il decisivo appoggio di Hollande hanno fatto cedere la Merkel. L’accordo all’alba. Le due finaliste di Euro 2012, almeno al tavolo di Bruxelles, hanno vinto la loro partita.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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