Viola verso l'archiviazione su Alexandria

È stata chiesta in tempi record l'archiviazione dell'indagine aperta dal tribunale di Milano nei confronti di Fabrizio Viola, e Alessandro Profumo, rispettivamente attuale ad e ex presidente Mps, sull'ipotesi di falso in bilancio, aggiotaggio e ostacolo all'autorità di vigilanza per la contabilizzazione dei derivati Santorini Alexandria.Il dossier, che era stato aperto nel 2015 e trasmesso lo scorso luglio dalla procura di Siena a quella di Milano per competenza territoriale, arriva quindi ora sul tavolo del Gip cui spetta l'ultima parola appunto sulla richiesta di archiviazione avanzata dai pm Mauro Clerici, Giordano Baggio e Stefano Civardi. In particolare, Viola e Profumo erano indagati in merito al metodo di contabilizzazione dei derivati Santorini e Alexandria nei bilanci 2011-2014 di Mps, come era stato impostato dalla passata gestione di Giuseppe Mussari. L'indagine era scaturita da alcune denunce di piccoli azionisti di Mps, oltre a Giuseppe Bivona del fondo BlueBell, che ora potranno presentare opposizione alla richiesta di archiviazione. Da quanto emerge, sembra comunque che la procura non abbia riscontrato un dolo. Intanto ieri c'è stato un vertice «work in progress» delle banche del consorzio di garanzia per l'aumento di capitale di Mps e la possibile conversione volontaria di 5 miliardi di bond subordinati: sarebbero coinvolti i soli titoli collocati presso gli istituzionali (circa il 70-80% del totale). L'obiettivo del riassetto è ridurre l'entità dell'aumento di Mps a 3,5 miliardi, rispetto a 5 miliardi programmati.

La conversione dovrebbe avvenire a premio rispetto ai valori di mercato. L'attenzione ora si concerta sul cda di fine mese (pare il 29) che dovrebbe strutturare l'intervento finanziario a supporto della cessione delle sofferenze, del piano industriale e dell'aumento di capitale. CM

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