da Milano
Quella che una volta, quando al governo cerano gli altri, era la stampa amica, alleata strategica e sempre autorevole, ora è diventata un problema per il centrosinistra. È già dal primo giorno, dai nomi sconfortanti di molti dei ministri appena nominati, che dallestero arrivano previsioni di morte prematura per lesecutivo, bocciature sulle ricette economiche, voti pessimi sulla finanziaria. Solo ieri, sulla pagine di due tra i più ascoltati giornali economici del mondo, si potevano leggere due analisi impietose sullesecutivo di Romano Prodi. «Vacanza romana per le riforme» è il titolo che il Wall Street Journal sceglie per il commento di Carlo Stagnaro, giovane economista libertario dellIstituto Bruno Leoni, sulle mancate liberalizzazioni e la deriva dirigista del governo italiano venuta clamorosamente allo scoperto su Telecom, ma anche nella gestione dei casi Alitalia e Autostrade. Dallaltra parte, lufficio studi dellEconomist, il settimanale londinese mai tenero con lItalia di Silvio Berlusconi, boccia la politica economica del governo e ne prevede la caduta ben prima del termine della legislatura, entro gli ultimi mesi del 2008. «Tutto il potere ai soviet? Sembra questa la via seguita dal governo per realizzare le sue cosiddette riforme a favore del libero mercato», scrive Stagnaro nelle pagine del Wsj, sopra il disegno a colori di un Prodi furbescamente sorridente - oltre ai noti malanni del settore pubblico, che una riforma cerca di affrontare attribuendo poteri di controllo al sindacato (cioè al soggetto che costituisce il principale freno allefficienza nellimpiego pubblico) il governo - sostiene il Wsj - sta intervenendo pesantemente anche nel settore privato, diversamente da quanto promesso in campagna elettorale. Conclude Stagnaro: «Lunico mercato che il governo sta aprendo è quello del favore politico, che le imprese devono conquistare se vogliono lavorare in questo paese».
Un giudizio pesante è contenuto anche nelle previsioni sulleconomia mondiale pubblicate dallEconomist Intelligence Unit (Eiu), ufficio studi della settimanale. «In Italia una sfavorevole specializzazione industriale continuerà a deprimere la crescita economica», si legge nella parte dello studio dedicata allItalia. Lo studio aggiunge che tale situazione «è esasperata da una serie di problemi strutturali, come lincertezza sulla stabilità del sistema previdenziale che sta deprimendo la domanda interna». Poi la battuta sulla tenuta del governo guidato da Romano Prodi: «Il governo di centrosinistra, al potere dal maggio 2006, può contare su una esigua maggioranza parlamentare a fronte del vasto numero di partiti che lo sostengono ed è improbabile che possa durare molto oltre la metà dei cinque anni della legislatura». «Come risultato dellinstabilità politica, sono improbabili importanti riforme economiche.
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