Le elezioni farsa beffano Crocetta: maggioranza sempre più a rischio in Aula

Il replay del voto regionale in nove sezioni in provincia di Siracusa dà un colpo al governatore di Sicilia. Perde un deputato, mentre i cuperliani ne guadagnano uno

Il presidente della regione Sicilia Rosario Crocetta
Il presidente della regione Sicilia Rosario Crocetta

Non gliene va proprio bene una, per ora, al governatore di Siciia Rosario Crocetta. Le elezioni farsa che si sono svolte domenica scorsa in Sicilia - si è rivotato per le regionali in otto sezioni a Siracusa, con tanto di revival di vecchie liste e partiti che non esistono più - hanno infatti penalizzato il governatore, che perde un deputato della sua già risicatissima maggioranza d'aula. Non solo. I «nemici interni» del governatore Pd in guerra col suo stesso partito, i cuperliani, hanno invece guadagnato un'altra unità al Parlamento siciliano, e si sono quindi rafforzati. Il tutto mentre aleggia lo spettro di una mozione di sfiducia promossa da Forza Italia e che potrebbe essere votata anche dai Cinque stellie e da mezzo Pd. Insomma, la poltrona del governatore rischia seriamente di vacillare.

L'ennesimo colpo elettorale a Crocetta è arrivato ieri. Vero è che si trattava di elezioni farsa al centro di mille polemiche - si è votato di nuovo in nove sezioni di Pachino e Rosolini, al centro di un problema di conteggio di voti - visto che sono stati riesumati partiti ormai non più esistenti come il Pdl o Fli. E vero è pure che si trattava di una partita ristretta, solo tra i deputati siracusani. Ma il risultato, alla fine, è di quelli che fanno male al governatore: fuori il suo Pippo Gianni, dentro Giuseppe Gennuso, l'autore del ricorso che ha portato alle elezioni suppletive a due anni di distanza. Confermato invece il Pd Bruno Marziano, che prima del voto aveva denunciato il governatore perché, guarda caso, Crocetta aveva scelto come assessore al Territorio un giovane renziano ex sindaco di Rosolini, proprio uno dei due comuni coinvolti nel voto.

Ma alla fine Crocetta ha fatto flop, ancora una volta. E l'ala cuperliana del Pd siciliano si scatena. «Quando scendono in campo - sottolinea uno dei leader, il deputato regionale Antonello Cracolici - gli assessori di Crocetta, perdono: era già successo alle europee, è accaduto di nuovo alle suppletive di Siracusa. Mi chiedo quante altre volte il presidente della Regione intenderà piegare il suo governo ad interessi elettorali e di parte, e quante altre volte dovrà essere sconfitto per capire che la sua rivoluzione di carta è bocciata dai siciliani, e così non si può andare avanti».

E il segretario siciliano del Pd, Fausto Raciti: «È stato discutibile il comportamento del presidente della Regione che invece di tenere le distanze da una scelta che riguardava gli elettori del Pd, con le sue azioni ha trasformato questa mini-tornata elettorale nell'ennesimo referendum, ancora una volta perso».

Crocetta dal canto suo fa spallucce, come al solito: «Non mi sono occupato per nulla delle elezioni suppletiva nel siracusano: troppi veleni».

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