Lampedusa - Ancora una tragedia nel Canale di Sicilia. L'ennesima di questa maledetta estate 2007 appena iniziata. Aumentano le vittime così come il numero dei barconi che, giornalmente partono dalla Libia.
Quattordici i cadaveri recuperati nel tardo pomeriggio di ieri. Le condizioni meteo marine, in questi ultimi giorni, non sono state proprio ottime, molti barconi si sono trovati in difficoltà. L'allarme è scattato nel pomeriggio di ieri quando un aereo civile, impegnato nell'avvistamento dei tonni, ha notato il corpo di un uomo che galleggiava. Immediatamente, l'equipaggio ha avvertito la capitaneria di porto di Lampedusa. Inizialmente, la capitaneria italiana aveva chiesto l'intervento dei colleghi di Malta visto che il naufragio è avvenuto a 65 miglia da Lampedusa, in acque quindi di competenza dell'Isola dei Cavalieri. Ma ancora una volta, Malta ha fatto finta di nulla, ha spiegato che non poteva intervenire con le motovedette. A quel punto, ai militari italiani non è rimasto null’altro da fare che dirigersi in quelle acque.
La nave Spica della Marina militare ha perlustrato il tratto di mare dove è avvenuto il naufragio. Il cadavere avvistato dall'aereo civile è stato prontamente recuperato e, subito dopo, sono stati recuperati altri tre cadaveri. Altri dieci corpi senza vita sono stati notati e recuperati qualche ora più tardi.
Le ricerche comunque proseguiranno, si teme che possano esserci altri morti, mentre i corpi senza vita degli extracomunitari, nella tarda nottata di ieri sono stati trasferiti a Porto Empedocle. Inizialmente, i cadaveri dovevano essere trasportati a Lampedusa, ma il sindaco Bernardino De Rubeis, si è opposto perché sull'isola pelagica non ci sono celle frigorifere né posti disponibili al cimitero.
Gli inquirenti hanno escluso che queste quattordici persone facessero parte del gruppo di ventisei clandestini soccorsi sabato scorso dalle motovedette maltesi. Infatti, i diretti interessati hanno escluso che ci fossero compagni morti. Ora la procura della repubblica di Agrigento, così come è accaduto in passato, dovrebbe aprire un’inchiesta sulle cause della morte dei tredici migranti.
«È allarmante - dice Laura Boldrini, portavoce in Italia dell’Alto Commissariato Onu per i rifugiati, che solo nelle prime due settimane di giugno siano almeno 29 i migranti morti nelle acque del mediterraneo nel tentativo di raggiungere l'Italia. Queste, infatti, sono solo le vittime accertate. La traversata del canale di Sicilia - conclude Boldrini - è diventata un macabro rituale a cui è doveroso dare una risposta concreta».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.