«Entro 10 anni l’islam conquisterà l’Italia»

Paolo Bracalini

da Milano

Fra dieci anni i musulmani saranno la maggioranza in Italia, e i cristiani una sparuta minoranza religiosa? Ne è convinto l’imam Abu Shwaima, guida spirituale della moschea di Segrate, intervistato dal settimanale Tempi. «L’Islam tra dieci anni sarà nel cuore degli italiani - dice Shwaima -, se i veri musulmani faranno il loro dovere di mostrare il vero volto dell’Islam: quello della pace e del dialogo. L’Islam sarà così chiaro che saranno le persone a volersi convertire, è solo una questione di tempo. Dio ha promesso che in ogni casa entrerà l’Islam con i suoi princìpi e fondamenti, e la minoranza non può nulla contro la forza di Dio. L’Islam è il bene, per questo dominerà il mondo». Non c’è spazio per le altre religioni secondo l’imam di Segrate: «È difficile che chi conosce la chiarezza dell’Islam possa lasciarlo: non si può negare l’evidenza. E per chi lo fa il Corano dice che andrà all’inferno. Abbandonare l’Islam in uno Stato islamico equivale ad alto tradimento». Il Papa a Ratisbona? «Ha sbagliato. Dice che non è stato capito. Se è così allora deve dimostrarlo, cancellando dal testo quella frase sul nostro profeta». Shwaima si lamenta di non avere la moschea che i musulmani di Milano meriterebbero, e di doversi accontentare di quella a Segrate, autorizzata nel 1988. «Il perché bisogna chiederlo a chi decide il piano regolatore di Milano, l’unica metropoli al mondo che non ha una sua moschea. Le autorità così danneggiano la città dal punto di vista economico o commerciale, non essendoci nemmeno una moschea come si deve dove andare a pregare».
Per ora i cittadini italiani convertiti alla religione islamica sono solo qualche migliaio, ma la comunità musulmana in Italia nel suo complesso conta almeno 900mila persone e pretende con sempre più forza dallo Stato italiano spazi, diritti, moschee. A Genova gli islamici del centro culturale diretto dall’imam Hussein Salah, con il via libera del sindaco ds Pericu e ispirati dall’Ucoii, sembrano aver trovato un accordo con i frati francescani per prendere in permuta una parte del loro terreno e farne una moschea. «La scelta dei francescani - ha commentato l’eurodeputato della Lega Nord Mario Borghezio - fa progredire la marcia islamica verso la conquista del nostro territorio. Sarebbe molto strano, quindi, che risultasse avallata dalla Chiesa». Tensioni anche in Toscana, a Colle Val d’Elsa, dove il locale centro islamico, sostenuto dall’amministrazione comunale di sinistra, vuole far nascere la più grande moschea in Italia. In Lombardia, dove si concentra la più alta percentuale di immigrati musulmani in Italia, sono già 35 i luogi di culto islamico. Oltre alla moschea di Segrate, la comunità musulmana ne chiede una anche a Lodi, contro il parere della cittadinanza che ha fatto saltare l’accordo tra la giunta di centrosinistra. L’intesa sembrava raggiunta sul finire dell’anno scorso, ma dopo un duro scontro in consiglio comunale l’amministrazione locale ha cambiato idea.

Ancora in Lombardia, a Como, i musulmani rivendicano da un anno il diritto ad avere una moschea, dopo la chiusura di quella precendente, abusiva. Nel frattempo si sono organizzati come possono, occupando le vie cittadine per pregare all’aperto.

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