Esoterismo e chitarre. La svolta di Bowie

Un cofanetto pieno di inediti documenta il salto del 1971 verso il successo (e l'ignoto)

Esoterismo e chitarre. La svolta di Bowie

Nel 1971, David Bowie diventa se stesso. All'inizio c'è un regalo in un periodo di crisi sotto ogni punto di vista: un pianoforte. Tempo sei mesi e Bowie compone Oh! You Pretty Things, Changes e Life On Mars?. Una sterzata rispetto al passato, che oscillava tra il folk degli esordi e le chitarre distorte di The Man Who Sold the World. Nel frattempo, infatti, Bowie ha conosciuto Lou Reed e Iggy Pop, restandone profondamente influenzato. Per un concerto trasmesso dalla Bbc, il cantante recluta Trevor Bolder, Mick Ronson e Woody Woodmansey: in pratica sono gli Spiders From Mars, ancora in attesa del loro Ziggy. È un'esplosione pirotecnica di creatività alla quale possiamo assistere attraverso i quattro dischi di Divine Symmetry: un insieme di demo e incisioni dal vivo che occupano proprio l'intero 1971. Le sorprese sono numerose. In questo anno, ci sono le radici del successo di Bowie. Vediamo nascere assieme due album come Hunky Dory e The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars ma tra i brani esclusi, con il titolo di Tired Of My Life, c'è addirittura It's No Game, un classico che finirà in apertura e chiusura di Scary Monsters, capolavoro del 1980. Dal punto di vista strettamente musicale, la svolta sembra dovuta all'ascolto dei Velvet Underground di Lou Reed. La cover di I'm Waiting for the Man, registrata in un hotel di San Francisco, la dice lunga: le chitarre hippie sono archiviate per sempre con questa lunga e strepitosa jam.

Bowie diventa Bowie anche in un senso più strettamente culturale e personale. Risalgono al 1971 le famose fotografie di Bowie addobbato come un antico egiziano. Non si tratta di una ingenua passione per Cleopatra. In realtà Bowie è carico di simboli esoterici che rimandano (anche) al satanista Aleister Crowley. La vicinanza all'esoterismo non è episodica, anzi: diventerà il tratto costante, forse l'unico, della camaleontica carriera di Bowie. Nel corso degli anni, l'adesione alle dottrine gnostiche sarà mascherata (mai eliminata) per evitare guai ma tornerà con prepotenza nel testamento Blackstar, uscito due giorni prima della morte nel gennaio 2016.

In Divine Symmetry assistiamo alla nascita di Quicksand, un brano chiave di Bowie, che non a caso lo inciderà nuovamente negli ultimi anni. Qui Bowie ci dice apertamente di essere un esoterista: «Sono più vicino all'Alba Dorata / Immerso nell'uniforme figurativa di Crowley / Sto vivendo un film muto / Che rappresenta il sacro reame di Himmler / fatto di realtà onirica». Nell'ordine: l'Alba Dorata è la setta gnostica nota come Golden Dawn a cui appartenne anche il poeta William Butler Yeats; Aleister Crowley, prima di diventare famoso come satanista, fu alla guida della Golden Dawn; il gerarca Himmler era il fautore del nazismo magico. Ci sono anche accenti buddisti, che non stupiscono affatto: per alcuni occultisti, il buddismo è all'origine di tutte le dottrine esoteriche. Canta Bowie in Quicksand: «Mi potrete dire tutto quanto / Nel prossimo Bardo / Sto affondando nelle sabbie mobili del mio pensiero / E non ho più il potere». Il Bardo è lo stato intermedio dell'anima sospesa tra morte e reincarnazione. Non è finita, manca ancora un tocco di superomismo più magico che ereditato da Nietzsche. Il mago, nella visione esoterica, piega la natura alla sua volontà attivando, grazie al rito, tutte le potenzialità dell'essere umano. Ancora Quicksand: «Non sono un profeta o un uomo dell'età della pietra / Solo un mortale con potenziale da superuomo / Continuo a vivere / Sono incatenato alla logica dell'Homo Sapiens». A questo punto, anche il continuo ruotare di maschere (Ziggy, il Duca Bianco, Lazarus) altro non è che una conseguenza di queste credenze e ha più di un legame, ancora una volta, col buddismo. Bowie aveva frequentato fin da giovane la Società Buddista di Londra e aveva provato anche la vita del monaco, per un breve periodo. Le sue ceneri sono state disperse nel mare di Bali con rito buddista. Insomma, su certe cose Bowie non ha mai cambiato idea, semplicemente, da buon iniziato, ha cominciato a rendere meno espliciti certi messaggi, comunque sempre presenti. Tra le sue letture, troviamo trattati di magia di Eliphas Lévi e i Vangeli gnostici (più volte Bowie ha dichiarato l'importanza di quest'ultimi nella sua evoluzione spirituale).

Divine Symmetry non è solo un documento eccezionale ma offre anche almeno due dischi (su quattro) meritevoli di essere annoverati

tra i migliori di Bowie: i demo e il concerto del 25 settembre 1971, quello con i futuri membri degli Spiders From Mars. Completano il cofanetto un blu-ray, il fac simile di un quaderno di Bowie e un libro di 100 pagine.

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