IN ESTATE ARIA PULITA IN TV

Premessa doverosa: qualora aveste intenzione di leggere uno dei soliti pezzi che stigmatizzano l'abitudine della nostra televisione a «chiudere per ferie» per quattro mesi sbaraccando baracca e burattini fermatevi subito. L'articolo che segue non farebbe per voi perché è invece un sentito, appassionato elogio della «televisione light» che sta già cominciando ad andare in onda in questo periodo complice la messa in letargo di trasmissioni e palinsesti, con conseguenti benefici per l'aria televisiva subito più leggera, pulita e respirabile. Intendiamoci, che si debba pagare il canone per 12 mesi anziché avere la possibilità di uno «sconto estivo» è una delle tante vessazioni contro cui è giusto lamentarsi, e bene farebbero tanti teleuenti a spedire alla Rai una fotocopia del loro canone di abbonamento dell'anno precedente con la scritta «replica», giusto per togliersi la soddisfazione di controbattere ironicamente alla programmazione estiva infarcita di riproposte e riempitivi. Ma questo tipo di lamentela riguarda i diritti del contribuente, non quelli della sostanza delle cose, e va enunciata con la faccia compunta di chi ha le ragioni economiche dalla sua parte, ma sa che non tutto può essere ridotto a una sola questione di portafogli e in cuor suo ne sorride beffardamente. Prendete ad esempio le già significative avvisaglie di questi primi giorni di giugno, in cui i palinsesti perdono il carico di zavorra che li (e ci) soffocavano e lasciano spazi in cui poter intercettare curiosi film mattutini (ieri persino una Mina d'annata) come accadeva nella tivù degli anni 60 in occasione della Fiera di Milano. Sono mesi, questi, in cui i programmisti o sono già in vacanza o per nostra fortuna si distraggono e capita così di vedere la domenica pomeriggio la chicca dello spettacolo teatrale «Scemo di guerra» di Ascanio Celestini su Raitre, e poi pillole dei varietà mai dimenticati piazzati qua e là con rilassante noncuranza un po' a tutte le ore del giorno. Niente domeniche televisive bestiali, niente reality assordanti, fra poco in ferie anche le caccole di un sempre più annoiato Costanzo riprese sadicamente da Blob, stop alle ricette di cucina scodellate a tutte le ore, a riposo i delitti morbosamente riciclati dalla Vita in diretta e il fatuogossip di Verissimo con strascico di lancinanti interrogativi: se delle corna di un divo siano autorizzati a parlare solo i giornalisti professionisti con tesserino d'ordinanza o magari anche altri.

In ferie persino i perdigiorno del Moige, che allentano la presa della vigilanza televisiva e ci lasciano per un po' senza denunce e segnalazioni allarmate. Critichiamola pure, l'estate televisiva. Ma non prima di averla ringraziata per tutto quello che ci risparmierà.

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