Blitz anti-nazi in Grecia: presi i capi di Alba Dorata

Torna l'instabilità in Grecia: in manette capi di Alba Dorata, con lo spettro delle elezioni anticipate. Preparavano un colpo di Stato con l'aiuto di complici nelle forze dell'ordine e nei servizi segreti: trentotto i mandati di cattura spiccati dal procuratore generale di Atene con l'accusa di eversione e banda armata criminale, una ventina gli arresti già eseguiti. Decapitato il partito neonazista greco di Alba Dorata: arrestati il fondatore e leader Nikolaos Michaloliakos, il portavoce Ilias Kasidiaris (prossimo candidato alle amministrative di Atene) e altri tre deputati: sono già stati tradotti in tribunale ammanettati e rischiano 20 anni di carcere.
I provvedimenti giungono dopo le indagini avviate all'indomani dell'assassinio del 34enne rapper Pavlos Fyssas, ucciso da un militante del partito neonazista, ma le accuse riguardano altri venti episodi di violenza perpetrati dal 1987 ad oggi, oltre che di riciclaggio di denaro sporco.
Nella Grecia che non ha raggiunto gli obiettivi preposti dalla troika (ha lasciato ieri Atene dove vi farà ritorno il 15 ottobre senza aver chiuso il pacchetto relativo al bilancio 2013), con il programma di privatizzazioni in alto mare e un rischio di nuovi tagli a stipendi e pensioni entro la fine dell'anno, ecco scoppiare una vera e propria bomba sociale con riverberi pesantissimi: è la prima volta in Grecia, dal 1974, che alcuni deputati vengono arrestati senza che decada l'immunità parlamentare. Per cui secondo la Costituzione si dovrebbe andare al più presto ad elezioni anticipate, come chiede anche la federazione delle sinistre del Syriza. Il premier conservatore Antonis Samaras invece, poco prima di partire alla volta degli Usa dove sarà ricevuto da Barack Obama, allontana questo spettro predicando stabilità e niente urne.
L'arresto del leader di Alba Dorata è l'atto conclusivo di una settimana complicatissima nel Paese, con un report dei servizi segreti ellenici e israeliani che indicava il partito pronto ad un colpo di stato supportato da alti dirigenti delle forze di polizia e militari. Tre giorni fa infatti erano stati sostituiti nella notte i due vice capi generali della Polizia, mentre ieri era saltato il più alto dirigente del controspionaggio: avrebbero offerto copertura e sostegno al partito neonazista che si è distinto in questo primo anno in Parlamento per le mense organizzate solo per poveri greci, per le ronde anti immigrati e per la battaglia condotta contro gli illustri evasori ellenici appartenenti alla lista Lagarde. Intanto alla Camera la sede del gruppo parlamentare di Alba Dorata è stata interdetta ad addetti ai lavori e al pubblico, mentre proseguono le ricerche a tappeto in tutte le regioni greche in cerca dei latitanti. Lo scorso venerdì i deputati avevano minacciato di dimettersi, spalancando le porte a nuove elezioni: sarebbero le terze in un anno e mezzo. Circostanza che ha fatto irrigidire sia la cancelliera Angela Merkel sia il numero uno del Fmi, Christine Lagarde, preoccupate che i tre memorandum lacrime e sangue imposti al paese possano subire un freno.
Per il premier Samaras inizia oggi un delicatissimo viaggio negli Usa, non solo sarà ricevuto alla Casa Bianca dal presidente Obama ma è atteso da incontri con i vertici del Fmi.

Al suo fianco ancora una volta il consigliere economico Stavros Papastavrou, nonostante il suo coinvolgimento nella lista Lagarde degli illustri evasori ellenici su cui indaga ancora l'apposita commissione parlamentare d'inchiesta.
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