Caldo e cibo razionato Non è ancora finita l’odissea dell’Allegra

Caldo e cibo razionato Non è ancora finita l’odissea dell’Allegra

«I disagi maggiori, a bordo, sono per il caldo. Senza energia elettrica, e quindi senza condizionatori, il nemico più grande è quello. I passeggeri non possono stare dentro la nave, a parte in qualche settore, ma di sicuro non nelle cabine. Immagino che debbano trascorrere le notti all’aperto. E là, al largo delle Seychelles, in pieno Oceano Indiano, le temperature lo permettono, basta coprirsi con una coperta». Il racconto prosegue, fin nei minimi dettagli: «Senza energia, però, anche le cucine sono ferme, e il cibo dev’essere portato via elicottero. Immagino che non funzioni nemmeno l’impianto idraulico, che ci siano problemi per fare la doccia e lavarsi». A spiegare «come ci si deve sentire, oggi» a bordo della Costa Allegra, in viaggio verso Mahè, capitale delle Seychelles - la «tradotta» si allunga, è saltato l’approdo all’isoletta di Desroches -, al traino del peschereccio d’altura «Trevignon», con i motori spenti e praticamente senza governo dopo lo scoppio dell’incendio, è Liviana Chiappi, moglie di Giovambattista Pettinelli, di Rosignano Solvay, vicino a Livorno, che lavora da dieci anni con Costa Crociere. Il marito è imbarcato sulla «Allegra», eppure le parole della consorte sono misurate, non tradiscono neppure un poco d’emozione che pure «ci può stare» a questo punto. Ma anche lei, in fondo, è abituata a condividere le sensazioni, i sentimenti, persino le paure degli uomini di mare. E non fa una piega (o almeno non se ne fa accorgere), e aggiunge: «Non sono riuscita a parlare con mio marito. Non credo che potremo contattarlo presto, quando la nave verrà trainata vicino a un atollo. Solo a quel punto i cellulari potrebbero tornare a essere raggiungibili. C’è un po’ di apprensione - conclude Liviana, che qualche tempo fa è stata in crociera sulla stessa rotta con il marito - ma la situazione non sembra preoccupante. L’incendio è stato spento subito e il mare è calmo».
Tono basso, privo di enfasi, che fa il paio con le testimonianze di altri alle prese con gli stessi problemi. Come la coppia di ex gli albergatori di Alassio, Ponente ligure. Che si trovano a bordo della nave diretta alle Seychelles dove dovrebbero arrivare entro la mattinata di domani, dopo una quarantina di ore di navigazione al traino. I coniugi Carlo e Maria Ester Bottiroli per decenni hanno gestito l’albergo «Oceania», a pochi passi dal mare. Lui è stato anche assessore comunale al Turismo. Li ha raggiunti telefonicamente la figlia Paola per sentire direttamente da loro, dai genitori, notizie precise sulle condizioni di salute. «Parlare con papà e mamma - sibila con un filo di voce - non è facile, ma le notizie che arrivano dalla Costa e quelle che ho sentito in tv sono abbastanza rassicuranti. Avevano detto che gli avrebbero consegnato dei telefoni satellitari. Spero di ricevere una loro telefonata da un momento all’altro». Paura e speranza, dunque, in alternanza continua, anche se i rischi oggettivi per i passeggeri e l’equipaggio - sottolinea ancora una volta la compagnia armatrice - sono esclusi, e si cerca in ogni modo, da parte del personale a bordo, di alleviare al massimo la permanenza a bordo, in attesa del ritorno quanto più sollecito in Italia. Intanto, la navigazione prosegue. L’operazione di rimorchio - spiegano dalla centrale operativa delle Capitanerie di porto italiane - va avanti regolarmente e la «Allegra» mantiene una velocità media di 6 nodi, favorita anche dalle buone condizioni meteo-marine. A scortare la nave e il peschereccio che traina sono due rimorchiatori, una imbarcazione dell’autorità marittima delle Seychelles e il secondo peschereccio oceanografico francese.


«Tutti i passeggeri - è la conferma ulteriore - sono in buone condizioni di salute, rifocillati con generi di conforto portati periodicamente da elicotteri». Ancora poche ore di disagio, dunque, prima di provare a scordare l’odissea.

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