Dopo le notizie sulle percosse e l’aggravarsi delle condizioni di salute di Yulia Tymoshenko, lo sdegno della comunità internazionale per le sorti in cui versa l'ex premier ucraina è pressoché unanime. A riaccendere i fari sull'ex eroina della rivoluzione arancione di Kiev - in carcere dallo scorso ottobre dopo un controverso processo relativo a irregolarità finanziarie - è stata Angela Merkel: la cancelliera ha tedesca ha detto che non si recherà in Ucraina per assistere ad alcuna partita di calcio se la Tymoshenko non sarà liberata prima dell’inizio degli Europei.
Il ministro degli Esteri Giulio Terzi esprime la propria forte preoccupazione: "È assolutamente inconcepibile e inaccettabile che una persona sottoposta a giudizio, e sofferente in modo così chiaro come l’ex primo ministro Tymoshenko" possa subire "maltrattamenti e intimidazioni in un clima di grande paura". Dopo le notizie sulle violenze Terzi ha confermato ai microfoni del Tg2 dei essersi "subito mosso con i colleghi dei principali paesi europei che hanno anche già preso posizioni molto chiare sulla vicenda".
Intanto la protesta si allarga: anche il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, non andrà in Ucraina, a meno che non vi sia un rapido miglioramento della situazione dei diritti umani. Lo ha annunciato lui stesso, dicendo che seguirà l'esempio del commissario Ue per la Giustizia Viviane Reding, la quale ha appunto comunicato che salterà la cerimonia di apertura dell'8 giugno.
"Quando vengono violati i diritti soggettivi e i principi democratici, lo sport non può voltarsi dall'altra parte". Lo dichiara il ministro degli Affari Regionali, del Turismo e dello Sport Piero Gnudi.
Anche il mondo dello sport si mobilita: "Il calcio aiuterà a far parlare del caso di Yulia Tymoshenko - dice il presidente della Figc, Giancarlo Abete -, è sempre così, in occasione dei grandi eventi sportivi si accendono i riflettori anche sulle tematiche sociali dei Paesi che li ospitano". E l'Uefa non esclude, come extrema ratio, l’ipotesi di rinviare gli Europei. Ad affermarlo è Martin Kallen, direttore operativo dell’Uefa e responsabile in Ucraina dell’organizzazione del torneo, al quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung. "Ci sarebbe solo una possibilità. Si potrebbe pensare di rinviare il torneo ad un altro anno", ha detto Kallen, escludendo allo stesso tempo l’ipotesi che le partite programmate in Ucraina possano giocarsi in Germania o in altri paesi limitrofi. Poi dall'Uefa arriva una secca smentita: "L’Europeo 2012 si giocherà alle date previste in Ucraina. Non è contemplato alcuno slittamento del torneo". E le parole di Kallen?. "Solo un malinteso" ha spiegato l’Uefa.
L'Ucraina non ci sta a passare da aguzzina e protesta: "Non vorremmo pensare che i leader politici della Germania siano capaci di rispolverare metodi da Guerra fredda e rendere lo sport ostaggio della politica", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleg Voloshy, secondo quanto riferisce Interfax-Ucraina. I lividi sul corpo della Tymoshenko non possono risalire alla notte tra il 20 e il 21 aprile, come sostiene la leader dell’opposizione ucraina, e sono stati provocati dall’impatto con degli "oggetti solidi" e non da percosse. Lo afferma Vadim Horan, un dirigente della procura regionale di Kharkiv, accusando di fatto l’ex premier di autolesionismo.
Doveva essere la vetrina per il rilancio
dell’Ucraina, rischia invece di diventare l’incubo del presidente Viktor Yanukovich, che vede scendere un velo scuro sul palcoscenico dei prossimi campionati europei di calcio in programma a giugno.- Segui Orlando Sacchelli su Twitter
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.