In Iraq è ancora strage e la violenza non si ferma neppure nel giorno di Natale. Una autobomba è esplosa fuori da una chiesa nel quartiere di Doura, a sud di Baghdad, proprio mentre i fedeli stavano uscendo dopo aver assistito alla funzione religiosa. Il bilancio della tragedia è ancora incerto ma dalle prime, frammentarie, informazioni si delinea una strage. Fonti ufficiali parlano di ventisei morti ma, secondo alcuni funzionari della polizia, le vittime sarebbero più di 36. Poco prima, sempre nello stesso quartiere, un altro ordigno è esploso in un mercato provocando altre 11 vittime.
"Questo attacco era mirato alla chiesa e la maggior parte delle vittime sono cristiane", ha riferito un ufficiale della polizia spiegando che l'esplosione è "avvenuta mentre i fedeli uscivano" dopo la funzione di Natale. "La Chiesa è un luogo di amore e di pace, che non è fatta per la guerra", ha commentato il Vescovo della Chiesa di San Giuseppe di Baghdad.
Ma il vescovo ausiliare della capitale iraqena frena: l'attacco non era diretto ai cristiani. "Non dobbiamo mescolare le cose. Voi sapete che gli attentati in Iraq sono diversi e tanti. Poi una macchina che è esplosa al mercato - e c'è una chiesa vicino al mercato - io non dico che è contro i cristiani o contro il Natale! - ha detto monsignor Shlemon Warduni alla radio Vaticana -. E' avvenuto nel giorno di Natale, ma non perchè è Natale. Queste notizie danno alla gente un'impressione non buona ed è a questo che i mass media devono fare attenzione!".
Ma il numero dei cristiani nel paese negli ultimi anni, segnati da violenze settarie, si è drasticamente ridotto passando da circa 1-1,5 milioni prima del 2003 agli appena 500 mila attuali.
La comunità cristiana è al centro di una vera e propria carneficina: uno degli attacchi più sanguinari è avvenuto nell0'ottobre del 2010, quando 44 fedeli e due sacerdoti furono uccisi in un attacco alla chiesa di Nostra Signora a Baghdad.Una vera e propria carneficina che viene perpetrata in molti paesi del mondo, una guerra contro i cristiani che in un anno ha fatto 195mila vittime, una ogni cinque minuti.
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