Siate o non siate d'accordo con le posizioni politiche di Dieudonné, certo non è possibile restare a lungo senza sentirne parlare. Dopo le prolungate polemiche sul presunto antisemitismo dei suoi spettacoli, la polizia francese ha perquisito oggi le proprietà del comico di origini franco-camerunensi, come anche il teatro parigino della Main d'Or, dove si esibisce. L'operazione si è svolta nell'ambito di un'indagine preliminare per presunta insolvenza fraudolenta, riciclaggio di denaro e abuso di beni sociali. Gli agenti hanno sequestrato documenti contabili di possibile rilevanza per le indagini.
Dieudonné è già stato oggetto di attenzioni da parte della giustizia francese quando, nelle scorse settimane, il suo spettacolo era stato vietato dai tribunali di Nantes e Orléans, provocando la mobilitazione dei suoi sostenitori, radunatisi davanti ai teatri per impedire la censura. Inoltre il comico era stato messo sotto indagine anche in Africa, dove la magistratura del Camerun lo ha indagato con l'accusa di riciclaggio.
Dopo le ripetute censure e autorizzazioni ad andare in scena, le polemiche sembravano essersi placate, almeno da parte del comico, che aveva accettato di cambiare le parti più contestate del proprio spettacolo "Le Mur", annunciando di volersi dedicare a una nuova pièce dedicata all'Africa. Peccato che i suoi fan non si siano mostrati altrettanto accondiscendenti: durante la manifestazione antigovernativa "Jour de colère" di domenica scorsa a Parigi, i manifestanti hanno scandito il suo nome protestando contro il presidente Hollande. Nel corso delle agitazioni che hanno radunato diverse migliaia di francesi nelle strade della capitale, i sostenitori di Dieudonné hanno attaccato esponenti dell'esecutivo come il ministro dell'interno Manuel Valls, che si era detto favorevole alla proibizione degli spettacoli di Dieudonné. Insieme ai fan del comico sono sfilati gruppi di cattolici tradizionalisti contrari all'introduzioni delle nozze tra omosessuali, gruppi vicini all'estrema destra e il movimento bretone dei "berretti rossi".
Ora, in un momento di grande tensione politica sulla scena nazionale, il nuovo procedimento che coinvolge Dieudonné rischia di scatenare ulteriori, asprissime, polemiche sul rapporto tra cittadini e autorità dello Stato.
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