Non piace all'Esercito siriano libero, i ribelli al regime di Assad, la proposta russa di mettere sotto controllo internazionale le armi chimiche nel Paese. E questo nonostante da Mosca Vladimir Putin li abbia accusati di aver usato il gas nervino contro i civili per "provocare un intervento" da parte dell'Occidento.
"Non c’è alcun dubbio che il gas è stato usato in Siria, ma ci sono ragioni per ritenere che non sia stato l’esercito ma le forze di opposizione", ha detto il presidente russo in un editoriale sul New York Times in cui chiede a Barack Obama cautela. "Un potenziale attacco degli Usa contro la Siria, nonostante la forte opposizione di molti paesi e leader politici e religiosi incluso il Papa, si tradurrebbe in ulteriori vittime innocenti e in un’escalation, col conflitto che potrebbe allargarsi fuori dai confini della Siria", scrive Putin.
Eppure gli ispettori dell’Onu sostengono che hanno raccolto una "abbondanza" di informazioni sull’uso di gas nervini da parte del regime di Damasco, come ha detto a Foreign Policy una fonte occidentale protetta dall’anominato.
Il team di ispettori che lunedì prossimo dovrebbero fare rapporto al segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon non metterebbe direttamente sul banco degli imputati il presidente siriano Bashar al Assad, secondo fonti diplomatiche all’Onu, ma sarebbero in grado di offrire "forti" prove circostanziali basate sull’esame di campioni di terreno, sangue e urina che tirerebbero in ballo la responsabilità di Damasco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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