Usa, il vice di Romney: "Creeremo 12 milioni di posti di lavoro e spazzeremo via l'Obamacare"

Fa un discorso da vero leader alla Convention repubblicana. Promette 12 milioni di posti di lavoro e di spazzare via la riforma sanitaria di Obama

Usa, il vice di Romney: "Creeremo 12 milioni di posti di lavoro e spazzeremo via l'Obamacare"

Le frasi che tutti i delegati alla Convention di Tampa si aspettavano di sentire Paul Ryan le ha dette tutte. Il numero due di Mitt Romney non ha deluso le attese. Anzi, dopo che Chris Christie, governatore del New Jersey, aveva scaldato i cuori, il 42enne deputato del Wisconsin - molto amato dai Tea Party (e non solo) - si è ritagliato il ruolo di "cervello politico" del partito. "Il lavoro sarà duro ma risolveremo i problemi economici che affliggono il nostro Paese. Ma non c'è tempo da perdere, bisogna agire in fretta". Poi una stoccata (ma con stile) a Obama: "Non passeremo quatto anni ad attaccare chi c'era prima di noi. Ci assumeremo le nostre responsabilità, Il momento richiederà tutti i nostri sforzi, ma faremo il nostro meglio. E ce la faremo".

Gran parte del suo discorso Ryan l'ha incentrato sull'economia. Il nodo centrale della campagna elettorale. "We will not duck the tough issues" (non metteremo la testa sotto la sabbia). Un impegno, solenne, ad affrontare i problemi economici che affliggono gli Stati Uniti. Poi infiamma i delegati del Gop con una frase che tutti vorrebbero incorniciare: "I nostri diritti ci vengono dalla natura e da Dio, non dal governo".

A Tampa Ryan parla da leader vero. Comunque vada a finire il prossimo 6 novembre i repubblicani sanno già che potranno contare su di lui per il futuro. Lui questo lo sa bene e cavalca ad arte la carta dell'età: "La nostra generazione ora ha il compito di dare ai nostri figli lo stato che abbiamo ricevuto dai nostri genitori". Questa freschezza rischia, implicitamente, di danneggiare Romney. Che di sicuro non ha la verve né la grinta né l'eloquio del suo vice.

Non dimentica, Ryan, di attaccare Obama. Perché è questo che i repubblicani vogliono sentirsi dire:"Il nostro problema è che non abbiamo un leader alla Casa Bianca". E giù applausi come da copione. Lui rincara la dose: "Un presidente, un solo mandato. Cinque trilioni di debito in più".

Per ridare slancio all'economia degli States Ryan snocciola gli impregni concreti che lui e Romney si assumono di fronte agli americani: "Abbiamo un piano per rafforzare la classe media. Creeremo 12 milioni di nuovi posti di lavoro nei prossimi 4 anni. Puntiamo a assicurare opportunità per i più giovani e garanzie per i più anziani". E un altro impegno concreto: "Ridurremo la spesa pubblica sotto il 20% del Pil". Promette poi di ridare centralità all'impresa e di rilanciare la crescita. Non entra nei dettagli (lo farà Romney) ma il riferimento è al piano fiscale, che punta a tagliare le tasse.

Tutti lo aspettavano al varco sul suo cavallo di battaglia, la sanità. Ryan non ha deluso, igalvanizzando i delegati: "Aboliremo la Obamacare. Si tratta di oltre duemila pagine piene di regole, obblighi, tasse, spese, costi e multe che non possono avere spazio in un Paese libero. Nessuno di noi può accettare di cambiare i nostri principi fondamentali. Con noi torneranno al centro della nostra vita, del nostro Paese".

C'è anche spazio per un "inchino".

Ryan lo fa a Romney quando parla di lui come "un uomo religioso, un vero cristiano" . Due parole per archiviare mesi di polemiche sull'appartenenza, di Romney, alla chiesa Mormone. La fede e i valori, in America, continuano ad essere molto importanti nelle scelte politiche.

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