Riarmo europeo, Tajani: "Così Ue più forte". Schlein contro von der Leyen: "Strada sbagliata"

La segretaria del Partito Democratico boccia il Rearm Eu: "All'Unione europea serve la difesa comune". Applausi dal titolare della Farnesina

Riarmo europeo, Tajani: "Così Ue più forte". Schlein contro von der Leyen: "Strada sbagliata"
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Bocciatura dal Pd, applausi da Forza Italia: il progetto di riarmo europeo presentato da Ursula von der Leyen ha acceso il dibattito in Italia. Ribattezzato “Rearm Europe”, il piano da 800 miliardi di euro per la sicurezza europea lanciato oggi a Bruxelles dalla presidente della Commissione europea è destinato a fare emergere la distanza tra governo e opposizione. Se il vicepremier Antonio Tajani ha elogiato la mossa della von der Leyen – “finalmente si fanno concreti passi in avanti per costruire una indispensabile difesa europea. Era il grande sogno di De Gasperi e Berlusconi. Ora bisogna realizzarlo, senza indugi, nel modo migliore possibile per rendere più forte l'Europa nel contesto di una solida alleanza con gli Stati Uniti” – il Nazareno l’ha stroncata senza mezzi termini.

"Quella presentata oggi da Von Der Leyen non è la strada che serve all'Europa. All'Unione europea serve la difesa comune, non il riarmo nazionale. Sono due cose molto diverse" ha esordito Elly Schlein nel suo lungo intervento: "Il piano Von Der Leyen, a partire dal titolo, punta sul riarmo e non emerge un indirizzo politico chiaro verso la difesa comune. Indica una serie di strumenti che agevolerebbero la spesa nazionale ma senza porre condizioni sui progetti comuni, sull'interoperabilità dei sistemi". Ci sono molti aspetti da chiarire ha proseguito l'ex vice di Bonaccini: "Ad esempio su come funzionerebbe il nuovo meccanismo in stile Sure, per capire se finanzia progetti comuni o spesa nazionale. Ma questa non è la strada giusta. Manca ancora la volontà politica dei governi di fare davvero una difesa comune e in questo piano della Commissione mancano gli investimenti europei finanziati dal debito comune, come durante la pandemia. Così rischia di diventare il mero riarmo nazionale di 27 paesi e noi non ci stiamo".

Nel suo affondo contro l’ex ministra della Difesa di Berlino, la Schlein ha posto l’accento sulla necessità di un grande piano di investimenti comuni per l'autonomia strategica dell’Unione europea. E ancora: “Anche, ma non solo! Magari cancellando le altre cruciali priorità su cui i governi sono più divisi. È irrinunciabile contrastare le diseguaglianze che sono aumentate. Per questo è inaccettabile utilizzare i fondi di coesione per finanziare le spese militari nazionali. È il momento delle scelte e della chiarezza.

Abbiamo bisogno di una risposta all'altezza della sfida globale - strategica, economica, politica - al ruolo dell'Europa nel mondo". Una risposta che, secondo la Schlein, non è quella fornita oggi dalla von der Leyen.

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