"Lavoriamo su trasferimenti e rimpatri". Piantedosi da Lampedusa traccia la rotta sulla gestione dei migranti

Visita all'hotspot di Lampedusa per Matteo Piantedosi e il commissario europeo degli Affari Interni, Ylva Johansson: "Avrà sempre questa vocazione di luogo di primo approdo"

"Lavoriamo su trasferimenti e rimpatri". Piantedosi da Lampedusa traccia la rotta sulla gestione dei migranti
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Matteo Piantedosi questa mattina in visita all'hotspot di Lampedusa con il commissario europeo degli Affari Interni, Ylva Johansson, ha visitato l'hotspot che nei giorni precedenti è arrivato a ospitare oltre 3mila migranti a fronte di una capienza massima di 400. Lampedusa è il principale porto di sbarco per chi parte dal nord Africa ma il ruolo della struttura di prima accoglienza, ha rassicurato Piantedosi, non verrà cambiato: "Tendenzialmente penso che avrà sempre questa vocazione di luogo di primo approdo da alleggerire in tempi sempre più brevi con i trasferimenti". Quindi, sull'isola non verranno realizzate strutture per il trattenimento ma si tratterò sempre di uno spot di transito, che rassicura i residenti, già provati dalla presenza dell'hotspot.

"Non ci sono soluzioni miracolose per risolvere il fenomeno delle migrazioni, ma stiamo costruendo qualcosa che possa consentire una gestione più ordinata del fenomeno che mette insieme aspetti umanitari ma anche di sicurezza", ha specificato il ministro dell'Interno, che da quando è salito al Viminale sta lavorando in questa direzione con interventi mirati. "Rimaniamo convinti della necessità di combattere senza alcun condizionamento i traffici internazionali di esseri umani. Questo non si vedrà qui, o non si vedrà solo qui, ma sarà sempre al primo posto e so che è anche un obiettivo della commissione europea e dell'Unione Europea che vuole condividere con l'Italia", ha sottolineato Piantedosi, richiamando l'Europa alle sue responsabilità.

In poche settimane, la Croce Rossa ha rivoluzionato il sistema di gestione dell'hotspot e raccolto il plauso anche di Ylva Johansson, che ha sottolineato il "lavoro fatto qui da tutti quanti, dal governo, dalle associazioni, dalla Guardia costiera e dalla polizia". Le coste nordafricane sono una polveriera pronta a esplodere ma l'Italia non dev'essere considerata il campo profughi d'Europa: il governo in tal senso è stato più volte chiaro verso l'Europa.

"Stiamo rivedendo i punti relativi ai trasferimenti e alle tempistiche dei rimpatri", ha proseguito il ministro, spiegando che è in corso un tavolo di discussione con tutti gli interpreti del territorio: "Quello che si vede oggi è segno del miglioramento della gestione di questo fenomeno ed è conseguenza dei provvedimenti del decreto legge. Stiamo creando un piano di distribuzione sul territorio che renda sempre più efficace il sistema rimpatri in termini di accoglienza".

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