"Ci stiamo ragionando...". Ecco perché ora Conte tace sui tank a Kiev

Conte strizza l'occhio ai Verdi europei in vista di un possibile ingresso 5S nel loro gruppo. Parla di affinità, ma dimentica invece le grandi divergenze sul sostegno armato a Kiev

"Ci stiamo ragionando...". Ecco perché ora Conte tace sui tank a Kiev

Sui carri armati in Ucraina e l'invio di nuovi aiuti bellici a Kiev, stavolta i Cinque Stelle hanno mantenuto un profilo basso. Che strano. Pur ribadendo la loro ferma linea politica, i pentastellati hanno limitato le invettive, soprattutto quelle riferite all'Europa. "Dobbiamo indirizzare questo conflitto verso una soluzione politica, perché adesso quello che sta andando avanti è solo la prospettiva di una escalation militare", aveva sottolineato Giuseppe Conte al termine del suo recentissimo incontro con la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Parole felpatissime, che molti hanno attribuito al contesto istituzionale nel quale il leader 5S si trovava. Un conto infatti sono le esternazioni fatte in piazza, un altro quelle all'ombra delle alte sfere Ue.

Il corteggiamento tra M5S e Verdi in Europa

C'è però chi sospetta che il motivo di quella prudenza nelle dichiarazioni sia invece un altro, legato piuttosto a questioni di convenienza politica. I Cinque Stelle hanno infatti avviato contatti a livello europeo per un loro possibile ingresso nel gruppo parlamentare Ue dei Verdi. "Ci stiamo ragionando, il tutto dev'essere fatto con chiarezza politica", aveva ammesso lo stesso ex premier, lanciando una sviolinata ai futuri possibili partner politici: "Il gruppo dei Verdi, per quanto riguarda la nostra identità e visione politica, è molto affine. C'è un confronto con il gruppo dei Verdi e lo stiamo affinando". Tali sbandierate compatibilità, però, su un punto in particolare non sono affatto ravvisabili: proprio sul sostegno armato a Kiev.

Il sostegno dei Verdi alle armi in Ucraina

In Germania, infatti, i Verdi si sono espessi apertamente a favore dell'invio di carri armati Leopard a Zelensky, auspicando anche tempi rapidi sulla consegna. Senza tank, ha spiegato infatti l'eurodeputato verde Bütikofer a Formiche.it, "l'Ucraina non sarebbe in grado di liberare altri territori occupati illegalmente dalla Russia. E senza sconfitta russa non ci sarà pace". Posizioni in piena antitesi rispetto a quelle dei pentastellati, che invece sostengono la linea della non belligeranza in Parlamento e criticano le pretese armate del presidente ucraino. Addirittura, nelle scorse ore sul blog di Beppe Grillo era comparso un articolo nel quale veniva criticato Zelensky e si evocavano i nomi di Saddam Hussein e Gheddafi.

I silenzi di Conte sulla politica estera

Non sembra dunque un caso il fatto che Conte abbia parlato dei suoi contatti con i Verdi europei solo in riferimento a generiche affinità. "A noi interessano i programmi, la possibilità di rafforzare la nostra azione politica e la possibilità di trovare degli interlocutori, anche in un gruppo, che possano condividere questo nostro progetto", ha affermato l'ex premier. E ancora, sempre prendendola alla larga: "È un progetto costruito su una transizione ecologica effettiva, su una politica del lavoro che contrasti il precariato selvaggio e le paghe da fame, affrontando la riduzione dell'orario di lavoro. Un progetto che punta all'investimento massiccio per le energie rinnovabili, a superare la politica restrittiva rigorista e fine a sé stessa dell'austerità".

L'accordo (im)possibile coi Verdi

Tra i temi accennati, tuttavia, non quello della politica esterna. Assai curioso, in un momento in cui la materia è diventata di primaria importanza proprio dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina. Il nodo, prima o poi, sembra destinato a venire al pettine e chissà a quel punto in quali acrobazie dialettiche dovrà esercitarsi l'ex avvocato del popolo.

Forse, in vista delle europee del 2024, il leader pentastellato farà una virata delle sue per riposizionare il Movimento? Sul fronte opposto, però, gli esperti di faccende europee suggeriscono che potrebbero anche essere gli stessi Verdi a turarsi il naso e a far finta di nulla, qualora i 5S continuassero a godere di sondaggi interessanti.

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