"Non c'è spazio per gli antisemiti". Ora Greta Thunberg rischia il divieto di ingresso in Germania

È giallo sulla nota della polizia tedesca che definisce Greta Thunberg "persona violenta" ma intanto la politica chiede al ministro di rendere l'attivista "persona non gradita"

"Non c'è spazio per gli antisemiti". Ora Greta Thunberg rischia il divieto di ingresso in Germania
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Greta Thunberg da tempo ha abbandonato le manifestazioni ambientaliste che l'hanno resa famosa nel mondo, se non quasi idolatrata dai giovanissimi che ne hanno fatto un simbolo. Non è chiaro se per vera convinzione o solo perché attira più attenzione, da quando è esploso il conflitto tra Israele e Palestina si è schierata dalla parte di quest'ultima, scivolando spesso in dichiarazioni al limite sullo Stato ebraico. Proprio per questo suo voltafaccia, la maggior parte dei movimenti del Friday for future l'hanno ripudiata e la Germania valuta l'ipotesi di considerarla "persona non gradita" all'interno dei suoi confini.

"Non c'è posto in Germania per gli odiatori di ebrei come Greta Thunberg. Chiunque entri qui per incitare contro Israele e denigrare la nostra polizia non ha posto in Germania", ha dichiarato in un recente intervento il portavoce della politica interna del gruppo parlamentare della Cdu, Alexander Throm. In tal senso, il deputato ha mosso una richiesta ben precisa al ministro degli Interni tedesco, Nancy Faser: "Penso che non solo sia appropriato, ma anche necessario, che il ministro federale dell'Interno emetta un divieto di ingresso contro questa antisemita per il futuro". L'invettiva contro l'attivista non è casuale ma arriva a seguito della presenza della stessa alla manifestazione per la Palestina che si è tenuta a Berlino il 7 ottobre, sulla falsariga di quanto è avvenuto anche nelle piazze italiane. A Berlino sono state lanciate bottiglie contro la polizia, sono stati aggrediti i giornalisti e sono stati anche scanditi slogan antisemiti contro Israele.

C'è poi un giallo sulle dichiarazioni della polizia tedesca in merito a Thunberg, perché in un primo momento era stata emessa una nota in cui la svedese veniva considerata "persona violenta", pertanto da monitorare durante le manifestazioni. Tuttavia, con un successiva specificazione, è stato dichiarato che quella definizione è stato un "errore interno". Forse, quello che in Italia verrebbe definito come un "errore di comunicazione".

Ciò non toglie che proprio in ragione dell'annunciata presenza di Greta Thunberg alla manifestazione per la Palestina di Dresda, la polizia ha sciolto il raggruppamento. Thunberg alla fine non è nemmeno presentata all'incontro e non è chiaro se si trovi ancora in Germania o se si sia spostata. Da anni, ormai, gira l'Europa prendendo parte alle manifestazioni e venendo anche arrestata.

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