Alla fine a decidere dovrà essere il sindaco e commissario Letizia Moratti. Almeno su questo, nel sudoku diabolico delle aree di Rho-Pero, i soci sembrano finalmente essere tutti d’accordo. Il governatore Roberto Formigoni secondo cui "la responsabilità primaria dell’Expo è del commissario". Ma anche del presidente della Provincia Guido Podestà ("è lei il principale artefice della scelta finale"). E, infatti, ieri la Moratti è stata a lungo a confronto con il direttore generale del Comune, Antonio Acerbo. Mentre alla festa del Pdl Formigoni ricordava velenoso che si rischia di "fare un miliardo di euro di investimenti pubblici in un’area ancora dei privati".
E, nel frattempo, un altro strappo si aggiunge alla tela che continuamente si tesse e si disfa. Niente audizione dell’amministratore delegato di Expo Giuseppe Sala domani in commissione a Palazzo Marino. E, annuncia il presidente Carlo Fidanza, 2commissione sconvocata in via permanente fino alla risoluzione della controversia". Una decisione che "vuole essere anche un segnale politico dato a chi sta svolgendo questa trattativa: ne conosciamo la difficoltà ma bisogna fare presto". A soli 20 giorni da quel 19 ottobre che il Bie ha posto come termine alla società Expo per dimostrare di avere a disposizione i terreni dove dovranno sorgere i padiglioni, la paura di non farcela scalda gli animi. Anche quelli dei colonnelli del centrodestra che cominciano a dimostrare qualche impazienza. L’appuntamento tra Moratti, Formigoni e Podestà è fissato per lunedì, mentre venerdì ci sarà il Tavolo Lombardia con il viceministro alle Infrastrutture Roberto Castelli. Certo, la lettera spedita martedì da Moratti e Podestà a Formigoni non ha certo contribuito a limare le incomprensioni. I tre si incontreranno lunedì per un vertice che si preannuncia decisivo. Ma le distanze sembrano essere ancora insormontabili. Con Formigoni tentato di ritirarsi su un Aventino dal quale guardare la Moratti tentar di risolvere il rebus. "Se preferisce un’altra scelta rispetto alla newCo, la via da noi preferita - tiene alta la tensione - parta pure per la realizzazione della sua ipotesi". La Regione ribadisce di aver "ritenuto di chiedere un parere giuridico-legale e nessuno l’aveva mai fatto. Ne abbiamo bisogno per avere la tranquillità di muoverci in questo campo molto minato, nel rispetto pieno delle leggi e delle opportunità". Tre, secondo Formigoni, continuano a essere le vie che restano tutte in piedi: quella dell’esproprio, quella della newCo e quella del comodato d’uso. "Io - spiega Formigoni - ho chiarito al presidente della Provincia Podestà e lo ripeterò anche al sindaco e commissario Moratti che la posizione della Regione è sempre stata quella di dare un contributo alla scelta dei soci. È chiaro che la responsabilità prima dell’Expo è del commissario: quindi se preferisce un’altra scelta rispetto alla newCo, come la lettera che ho ricevuto ieri sembra indicare, la Regione darà una mano a realizzarla. Ma si affronti subito la possibilità di questa soluzione". I pareri legali indicano i paletti entro i quali percorrere questa strada e quindi questo accordo possa essere sottoscritto. "La Lombardia non vuole far prevalere il suo punto di vista: noi preferiremmo la newCo perché più semplice e garantista, ma il commissario parta pure per la realizzazione della sua ipotesi".
E sulle voci che indicavano un possibile intervento del premier per sciogliere il nodo dei terreni, Formigoni ha concluso dicendo che "le competenze sono dei soci, abbiamo davanti a noi tre sentieri tortuosi, ma l’importante è ragionare insieme e trovare un accordo".
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