Influenza aviaria: come si trasmette, cure e cosa sappiamo dei primi 3 casi

I virus dell'influenza aviaria sono estremamente contagiosi. Colpiscono tutti gli uccelli ma alcune specie sono più a rischio di forme gravi

Influenza aviaria: come si trasmette, cure e cosa sappiamo dei primi 3 casi

L'influenza aviaria è una malattia virale altamente contagiosa che colpisce diverse specie di pollame utilizzate per la produzione alimentare (polli, tacchini, quaglie, faraone,..), nonché uccelli da compagnia e uccelli selvatici e a volte colpisce altre specie (maiale, tigre, gatto). Anche le persone che sono a diretto contatto con animali malati rischiano di essere infettate dal virus.

La persistenza del virus dell'influenza aviaria tra i volatili comporta un duplice rischio per la salute umana:

  • rischio di infezione diretta quando il virus passa dal pollame all'uomo, causando una patologia molto grave. L'influenza aviaria uccide tra il 40% e il 60% delle persone infette;
  • rischio, ancora più preoccupante, di trasformazione del virus in una forma altamente infettiva per l'uomo che si diffonderebbe facilmente da un individuo all'altro, costituendo il punto di partenza di una pandemia.

Le conseguenze economiche e sociali dell'influenza aviaria sono tali che oggi si teme che le ripercussioni possano essere catastrofiche sia in termini di salute che di livello di sviluppo:

  • centinaia, se non migliaia, di polli e altro pollame potrebbero morire a causa della malattia o essere macellati;
  • gli allevatori di pollame rischiano di perdere la loro principale, e talvolta unica, fonte di reddito, il che rappresenta una seria minaccia per la loro sopravvivenza economica e per quella dell'intero settore;
  • infine, le conseguenze della crisi potrebbero essere estremamente gravi in ​​termini di sicurezza alimentare, economie nazionali e commercio internazionale.

L'influenza aviaria è una malattia che richiede un'azione a tutti i livelli: nazionale, regionale e mondiale. Per prevenire la pandemia e mitigare le sue disastrose conseguenze economiche e sanitarie, il sistema delle Nazioni Unite ha stabilito un piano d'azione coordinato del sistema delle Nazioni Unite per l'influenza aviaria e umana.

Le Nazioni Unite cercano di aiutare le autorità nazionali a mettere in atto programmi adeguati ed efficaci, grazie a un alto livello di coerenza e sinergia inter-agenzia, operando a livello nazionale, regionale o globale. Per fare questo, i vari partner e le agenzie delle Nazioni Unite hanno raccomandato anche misure precauzionali individuali per le persone esposte a pollame infetto. Allo stesso modo, per i viaggiatori che si recano in aree in cui sono presenti focolai di animali, è necessario osservare alcune precauzioni.

I primi casi in Cambogia

La morte di una bambina di 11 anni in Cambogia dopo aver contratto l'influenza aviaria, ha riportato l'attenzione sul sottotipo H5N1. I funzionari sanitari locali hanno precisato che si tratta di una morte rara tra gli esseri umani ma questo episodio insieme ad altri due casi ha suscitato il timore che il virus potesse aver acquisito la capacità di trasmettersi da uomo a uomo. In questo Paese del sud-est asiatico, l'ultimo decesso legato a questa malattia animale risale a marzo 2014, ha dichiarato giovedì il ministero della Salute.

La ragazza, della provincia di Prey Veng (sud-est), si è ammalata il 16 febbraio con sintomi quali febbre, tosse e secchezza delle fauci, così ha riferito mercoledì l'agenzia governativa di monitoraggio sanitario (CDCD), ed è poi deceduta in un ospedale pediatrico della capitale Phnom Penh. Sempre secondo il CDCD, era "positiva all'H5N1", un ceppo di influenza aviaria altamente contagioso nei volatili.

Il virus ha portato all'abbattimento di decine di milioni di pollame domestico in tutto il mondo, in particolare in Europa alle prese dalla fine del 2021 con la sua peggiore epizoozia di influenza aviaria che sta circolando anche nel continente americano.

All'inizio di febbraio, l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha respinto i timori di una pandemia di H5N1 ma ha chiesto vigilanza dopo che erano stati rilevati casi in mammiferi, come volpi, lontre e leoni marini.

Gli esempi di esseri umani infetti rimangono rari, con 868 casi confermati di H5N1 negli ultimi vent'anni per 457 morti, incluso uno in Cina, secondo l'OMS.

In Cambogia, secondo l'agenzia delle Nazioni Unite, non sono stati registrati casi umani tra il 2015 e il 2022, rispetto ai 30 decessi tra il 2010 e il 2014.

L'influenza aviaria continua ancora a minacciare la salute dei cambogiani e colpisce soprattutto i bambini, ha dichiarato il ministro della Sanità Mam Bunheng e per questo il leader ha invitato i genitori a tenere i propri figli lontani da pollame e altri uccelli malati o morti.

Molti uccelli selvatici sono stati trovati morti vicino a un lago in un villaggio dove viveva la ragazza deceduta: le autorità stanno aspettando i risultati dei test per determinare la presenza del virus dell'influenza aviaria.

La trasmissibilità all'uomo

Il virus può essere trasmesso all'uomo, il più delle volte per contatto diretto con pollame d'allevamento infetto.

L'OMS ha voluto rassicurare sui bassi rischi di infezione tra esseri umani perché il virus non è ben adattato, ma l'intensa diffusione tra i piccoli mammiferi crea la possibilità che possa evolversi.

L'influenza aviaria preoccupa ai massimi livelli delle nazioni perché la malattia è estremamente virulenta e il passaggio dell'influenza aviaria all'uomo potrebbe portare a una crisi peggiore di quelle che abbiamo conosciuto in passato.

I vaccini

Diversi laboratori farmaceutici come GSK e Moderna Inc hanno annunciato che stanno già sviluppando vaccini corrispondenti a campioni della malattia che attualmente circolano come misura precauzionale.

Sanofi, da parte sua, ha dichiarato che la società sarebbe pronta ad avviare una produzione su larga scala se necessario.

Ciò che preoccupa alcuni operatori sanitari su questo argomento è che le dosi di questo vaccino potrebbero essere riservate in parte ai Paesi ricchi nell'ambito di contratti firmati con le case farmaceutiche, mentre questa influenza colpirebbe inizialmente principalmente le popolazioni più povere, anche se sarebbero i più colpiti in uno scenario peggiore.

Il direttore esecutivo del dipartimento di malattie infettive di Moderna ha annunciato che si svolgerà una sperimentazione umana: "l'azienda prevede di avviare una piccola sperimentazione umana di un vaccino contro l'influenza pandemica a mRNA adattato al nuovo sottotipo di influenza aviaria nella prima metà del 2023".

All'inizio di febbraio l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha chiesto vigilanza dopo i casi rilevati in mammiferi, come volpi, lontre e leoni marini, ma l'agenzia delle Nazioni Unite ha voluto rassicurare, valutando “il rischio per l'uomo come basso". Negli ultimi due decenni, secondo i dati dell'Oms, ci sono stati 868 casi confermati di H5N1 nell'uomo, con 457 morti, di cui solo uno l'anno scorso.

Le misure di protezione in caso di focolai

Ogni volta che viene rilevato un focolaio vengono adottate misure di

politica sanitaria per limitare la diffusione del virus:

  • macellazione dei focolai e ,se necessario, macellazione preventiva degli animali all'interno di un perimetro definito per limitare la diffusione della malattia;
  • pulizia e disinfezione delle abitazioni;
  • divieto di movimento di pollame nelle zone di protezione e di sorveglianza definite intorno ai focolai.

Il consumo di carne, uova e fois gras, e più in generale di qualsiasi prodotto alimentare a base di pollame, non presenta alcun rischio per l'uomo.

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