Il Burioncello è un animale leggendario, sostenitore della dittatura scientifica, che insulta chi non la pensa come lui.
Il Burioncello è un essere mitologico, creato artificialmente nei laboratori di “Che tempo che fa”, che per esistere deve creare un nemico immaginario. Anche a questa curiosa creatura è applicabile il principio del “quarto d’ora di celebrità”: il tempo a sua disposizione sarebbe già scaduto, ma si agita come un’anguilla spiaggiata per far durare più a lungo possibile la popolarità costruita sul dramma e la paura di tante persone. Così al Burioncello non basta sostenere le proprie tesi, egli ha un bisogno innato di stigmatizzare chi, pur non essendosi pronunciato in senso contrario, difende la propria libertà di scelta. Un po’ come quel bambino viziato e antipatico che si portava via il pallone se i compagni di gioco non lo lasciavano vincere.
Il miglior nemico immaginabile del Burioncello è l’attuale numero uno del tennis mondiale che si è azzardato, non solo di scegliere liberamente di non ricevere il siero non ancora sperimentato, ma anche di vincere proprio là dove solo un anno prima era stato trattato come un pericoloso criminale. Apriti cielo. Il Burioncello rosicone – che aveva previsto la fine della carriera del tennista - ha scatenato il suo livore: “Campione con la c minuscola”, “Cavernicolo”, “Cretino no vax”. Se solo il campione avesse avuto la possibilità di controbattere avrebbe chiesto: “Il Burioncello chi?!”
Il punto è che il Burioncello è un potenziale dittatore devoto al dio della scienza. La particolarità del dio della scienza è che produce documenti e ricerche che nel tempo si contraddicono. Succede che se il 13 marzo 2021 il Burioncello ci convince che “Molti sostengono che i vaccini impediscano la malattia e non l’infezione. Non è vero. Il vaccino Pfizer, in uno studio gigantesco, ha dimostrato di essere in grado di impedire l’infezione con un’efficacia del 90%”, il 13 ottobre 2022 scopriamo che, come ammesso dalla stessa Pfizer: “Negli studi di fase 3 i vaccini non sono stati valutati per la loro capacità di ostacolare il contagio”. Non colpisce che il dio della scienza evolva, stupisce che le affermazioni vengano divulgate come verità assolute.
D’altra parte non c’è migliore pubblicazione scientifica di quella che sostiene il proprio preconcetto ideologico e il proprio business. Ma il Burioncello è risoluto nelle sue affermazioni e sostiene che il plurale di “valigia” è “valige”. E chi siamo noi per contraddirlo e soprattutto chi siamo noi per credergli ancora.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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