Non solo influenza: esistono oltre 260 virus "cugini". Ecco come riconoscerli

Non c'è soltanto il virus influenzale che circola durante la stagione autunnale e invernale: scopriamo i numerosi "cugini", quali sono i sintomi e come si curano

Non solo influenza: esistono oltre 260 virus "cugini". Ecco come riconoscerli
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Se è vero che l'influenza stagionale ha già messo piede in Italia contagiando un neonato di soli 4 mesi, durante i mesi invernali dovremo fare i conti con altri virus che sono stretti parenti del classico ceppo influenzale che circola ogni anno. Per l'esattezza se ne contano circa 262 "fra tipi e sottotipi", ha spiegato il virologo Fabrizio Pregliasco, ricercatore del Dipartimento di Scienze biomediche per la Salute dell'Università Statale di Milano e Direttore sanitario dell'Irccs ospedale Galeazzi-Sant'Ambrogio del capoluogo lombardo.

Come riconoscerli

Lui li chiama "virus cugini" e prevede che causeranno almeno lo stesso numero di malanni dei casi influenzali previsti per la stagione 2023-2024: cinque milioni ai quali se ne aggiungono altri cinque "di vera influenza" che metteranno ko almeno dieci milioni di italiani. Tra questi virus non c'è il Covid, anzi quel che rimane dell'originale Sars-CoV-2. "Sul gradino più basso di questa scala immaginaria - spiega il virologo all'AdnKronos Salute - troviamo i rhinovirus, i virus del semplice raffreddore. Mentre all'estremo opposto, subito sotto all'influenza, ci sono il virus respiratorio sinciziale dell'adulto e i metapneumovirus che con l'influenza rappresentano i più pesanti dal punto di vista clinico". Sui gradini intermedi si trovano altri agenti patogeni che hanno una parentela molto stretta come "adenovirus, coronavirus non Covid, virus parainfluenzali, enterovirus", per elencare quelli di maggior importanza.

Quali sono i sintomi

influenza

Come si può osservare, c'è una varietà molto ampia ma non bisogna avere paura: tutti questi provocano gli stessi sintomi della classica influenza:

  • raffreddore
  • mal di gola
  • febbre
  • disturbi gastrointestinali

In tutti questi casi la sintomatologia non dura più di cinque giorni e basta sentire il proprio medico di base per avere la prescrizione della cura da fare. Spesso la sovrapposizione con l'influenza fa pensare a "un mischione che spinge molti a dire 'ho avuto l'influenza' anche se influenza non era". Per chiamarla in questo modo, sottolinea l'esperto, "come sappiamo bisogna avere un rialzo brusco della temperatura, con febbre oltre i 38 gradi, almeno un sintomo generale (dolori muscolari-articolari) e almeno un sintomo respiratorio".

Quali sono le cure

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Quando si presenta uno dei "cugini", ecco che si può anche trattare la problematica "con un'automedicazione responsabile, che vuol dire utilizzo di farmaci sintomatici che devono attenuare i disturbi senza però senza azzerarli: questo è un principio chiave dell'automedicazione responsabile", specifica Pregliasco. Per evitare che il virus possa prendere il sopravvento i sintomi vanno alleviati "senza cancellarli del tutto", in modo tale che l'organismo possa sviluppare i giusti anticorpi per contrastare il nemico e vincerlo. "Parliamo di principi attivi che vanno dall'antifebbrile al decongestionante nasale, da soli o formulati in mix, ad altri antinfiammatori o farmaci mirati ai sintomi specifici, da assumere - conclude il virologo - facendosi consigliare dal medico".

Nel frattempo, l'Oms ha spiegato che da febbraio ad agosto 2023 l'attività influenzale è stata rilevata prima nell'emisfero boreale e poi in quello australe e si trova in linea "allo stesso periodo di riferimento del 2022" anche se il virus predominante "variava tra le aree di trasmissione e i Paesi.

A livello globale, i rilevamenti del patogeno dell'influenza A hanno superato quelli dell'influenza B. Tuttavia, in alcune regioni, l'influenza B ha predominato, tra cui Europa, Nord Africa e Sudamerica tropicale".

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