Influenza, neonato di 4 mesi il primo contagiato. "Virus in anticipo"

È stato isolato su un piccolo di 4 mesi il primo ceppo del virus influenzale in Italia: ecco perché quest'anno è arrivato in anticipo, i consigli degli esperti per proteggersi e la stima sul numero di casi previsti

Influenza, neonato di 4 mesi il primo contagiato. "Virus in anticipo"
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Risale a poche ore fa il primo caso di influenza stagionale rilevato in Italia: a farne le spese un bambino di soli quattro mesi che è stato ricoverato a Parma. A darne notizia è stata l'Università del capoluogo emiliano che sul proprio sito web ha fatto sapere dell'isolamento del ceppo di tipo A grazie a metodiche di biologia molecolare. Il piccolo è stato ricoverato in Clinica Pediatrica "per febbre e inappetenza con un quadro clinico di bronchite asmatica. Le sue condizioni generali sono complessivamente discrete, ha iniziato la terapia antivirale per via orale e sta progressivamente migliorando".

"Il virus è in anticipo"

L'isolamento del primo virus dell'influenza, alla fine del mese di settembre,"è avvenuto sicuramente un pò in anticipo. Con questa estate prolungata ciò potrebbe significare un inizio rallentato, anche se non possiamo scommetterci, sono ipotesi. In ogni caso l'anticipo non ci cambia molto sul piano dell'epidemia stagionale": sono queste le parole del prof. Alfredo Guarino, pediatra e docente di Pediatria all'università Federico II di Napoli che all'AdnKronos ha spiegato che sono già molti i bambini con sindromi "che possono essere determinate da una ventina di agenti diversi, la novità è che ora sappiamo che circola il virus dell'influenza vera e propria".

Perché è stato rilevato così presto

L'influenza stagionale, così in anticipo rispetto alla tabella di marcia, può essere dovuta essenzialmente a due fattori: il prof. Guarino ha spiegato che si può trattare del contatto con persone provenienti da altri Paesi dove il virus circola già oppure da una maggiore attenzione (causa Covid), rispetto al passato, "alla ricerca dell'agente patogeno". Nessun allarme, comunque: gli strumenti di prevenzione ci sono (vaccini) e, come ricorda l'Università di Parma, la Circolare Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2023-2024 del Ministero della Salute "prevede l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione antinfluenzale a tutti i bambini di età compresa tra 6 mesi e 6 anni e ai pazienti pediatrici di età superiore ai 6 anni a rischio di complicanze in corso di influenza", anche se la vaccinazione antinfluenzale è utile anche per "tutta la popolazione pediatrica anche in assenza di patologie croniche, in quanto l’influenza può talora favorire lo sviluppo di infezioni batteriche gravi anche nel bambino sano".

Lo stesso discorso vale, ovviamente, anche per fragili e anziani, categorie per le quali la vaccinazione contro il ceppo stagionale è sempre consigliata. In generale i consigli degli esperti sono rivolti soprattutto agli over 65.

I casi previsti

Ma quante persone saranno colpite dal classico malanno di stagione nei prossimi mesi? Una stima l'ha data il prof. Fabrizio Pregliasco, virologo e ricercatore dell'Università degli Studi di Milano secondo il quale la prossima stagione influenzale sarà probabilmente "di media intensità con un numero stimato di casi che potrebbe oscillare tra i 5-6 milioni". Oltre ai casi legati alla variante H1N1, "si prevede una decina di milioni di casi di altri virus influenzali 'cugini' che possono causare sintomi simili".

Gli esperti ricordano che sono già a disposizione anche i nuovi vaccini contro le varianti del vecchio Covid che, oltre a proteggere l'organismo, evitano una sovrapposizione di malattie dal momento che i sintomi sono, ormai, pressoché gli stessi.

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