Il tumore al colon con metastasi che ha ucciso Matteo Messina Denaro: caratteristiche e sintomi

Il boss è morto a causa di un tumore al colon-retto: ecco di cosa si tratta, quali sono i campanelli d'allarme, come si cura e l'aspettativa di vita

Il tumore al colon con metastasi che ha ucciso Matteo Messina Denaro: caratteristiche e sintomi
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L'ultimo padrino, Matteo Messina Denaro, è morto a causa di una grave forma di tumore al colon di cui soffriva da anni, dalla diagnosi nel 2020, fin quando le sue condizioni di salute non si sono aggravate irreversibilmente nelle ultime settimane. Durante i mesi della sua cattura che ha trascorso in regime di 41 bis nel carcere de L'Aquila è stato sottoposto ad alcuni interventi chirurgici direttamente collegati al cancro fin quando è arrivato al coma irreversibile negli ultimissimi giorni e i medici hanno optato per la sospensione dell'alimentazione secondo le volontà di Messina Denaro.

Caratteristiche del tumore al colon

Il tumore del colon si sviluppa quando avviene una crescita fuori controllo delle cellule epiteliali della mucosa che riveste la parte interna dell’intestino crasso (il cui nome è, appunto, colon) che si manifesta soprattutto nella sua parte finale (chiamata sigma), nel colon ascendente e più raramente anche nel colon trasverso e discendente, la parte più vicina al retto.

Quali sono i sintomi

Alcuni segnali non vanno sottovalutati, e riguardano soprattutto la perdirta di peso e la comparsa di sangue nelle feci. Altre volte, però, può essere più complicato identificare il tumore del colon retto che può presentarsi in maniera più subdola inizialmente con stitichezza o diarrea. Gli esperti dell'Irccs Ospedale San Raffaele del Gruppo San Donato spiegano che in altri casi "i sintomi possono essere talmente sfumati tanto da non essere riconosciuti dal paziente. La sola anemizzazione ne è un esempio: il paziente si accorge tramite gli esami del sangue di avere dei valori alterati, causati dal sanguinamento spontaneo del tumore".

Diagnosi e cure

Prima di capire quali sono le terapie disponibili, bisogna sottolineare che per scovare il tumore del colon-retto si utilizzano i seguenti strumenti come affermano dall'Istituto Humanitas:

  • Ecografia addominale e pelvica;
  • Colonscopia con biopsia per esame istologico;
  • Tomografia computerizzata torace-addome-pelvi;
  • Anoscopia;
  • Rettoscopia.

Per provare a rimuovere il tumore si utilizza l'intervento chirurgico, normalmente il primo step della terapia. Nelle fasi più avanzate, invece, si procede con radio o chiemioterapia. In alcuni casi, ad alcuni pazienti vengono somministrati nuovi farmaci biologici quando non c'è la risposta desiderata con i farmaci antitumorali mirati.

Studi e sopravvivenza

ll tumore al colon-retto è tra i più diffusi nei Paesi occidentali, Italia compresa dove soltanto nel 2022 sono state fatte quasi 50mila nuove diagnosi con una leggera prevalenza della malattia negli uomini (26mila) rispetto alle donne (22mila). Nel nostro Paese convivono con questa malattia oltre mezzo milione di persone tra cui, anche in questo caso, 280mila uomini e circa 230mila donne. "La buona notizia è che oggi disponiamo di uno strumento formidabile per identificare questi tumori ben prima della comparsa dei sintomi per intervenire tempestivamente, ossia lo screening precoce. Mi piace pensare che in un mondo ideale e non troppo futuro il tumore del colon-retto sarà in gran parte curabile proprio grazie all'identificazione precoce tramite gli appuntamenti con la prevenzione", ha spiegato il prof. Silvio Danese, direttore dell'Unità di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell'Irccs Ospedale San Raffaele.

Come abbiamo visto sul Giornale.it, i ricercatori stanno mettendo a punto una nuova cura con l'immunoterapia. Ma qual è la speranza di vita? "A oggi la sopravvivenza di un paziente con cancro al colon retto metastatico può raggiungere anche i 24-36 mesi", ha spiegato al Corriere il prof. Carmine Pinto, direttore dell’Oncologia medica all’Ausl-Irccs di Reggio Emilia ma in molti casi si possono raggiungere anche i cinque anni di vita.

Tutto dipende dalla tolleranza del malato alle cure, se è in grado di tollerare le terapie e se il singolo paziente riesce a superare, "quanto si è diffuso il tumore, quanto è aggressivo, se e quanto le cure fanno effetto".

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