Farmacisti già assunti dai supermercati rossi: un business milionario

Emanuela Fontana

da Roma

A poco più di una settimana dall’approvazione della legge Bersani-Visco, la Coop è già pronta ad aprire i primi tre «corner» della salute, gli angoli del supermercato dove si potranno vendere farmaci da banco. Sabato è annunciato un tris di inaugurazioni per il «Belgioioso di Carpi (Modena), «Le mura» di Ferrara e il «Santa Caterina» di Bari, tutte sedi dirette dalla Coop Estense e che tra due giorni saranno pronte ad aggiungere ai prodotti presenti sugli scaffali le medicine senza prescrizione medica. La Coop Adriatica, invece, ha già avviato la ricerca di 50 farmacisti laureati per l’apertura dei suoi corner, i primi a fine settembre.
Gli affari inizieranno a girare dunque già prima della fine dell’estate per le cooperative della grande distribuzione, nelle cui casse arriveranno, grazie al decreto Bersani-Visco, circa 45 milioni di euro solo nel 2007.
È stato infatti calcolato che ogni «corner» di medicine produrrà un fatturato di 250.000-300.000 euro l’anno, cifra tutta da verificare a seconda delle dimensioni e della posizione del supermercato, ma che dà già l’idea del giro di affari che la legge appena approvata porterà alle cooperative.
I corner che le Coop intendono inaugurare entro l’autunno sono 26, mentre nel 2007 si arriverà in totale a 150 aperture.
Il provvedimento è in realtà potenzialmente ancora più fruttuoso per le cooperative, che contano su 1300 punti vendita, anche se per ora solo 150 sono idonei a ospitare l’angolo della salute. Ma c’è tempo per lavorare alla messa in regola degli altri, con un fatturato che, ipoteticamente, potrebbe quasi decuplicare nel giro di pochi anni.
Nei primi «corner» annunciati dalla Coop estense sono stati assunti in totale 9 farmacisti. Ma le domande, come hanno spiegato nei giorni scorsi i vertici delle cooperative della grande distribuzione, sono arrivate a 600 e sono previste complessivamente, per la prima parte dell’avvio, 300 assunzioni.
Sul sito della Coop c’è un annuncio indirizzato proprio ai farmacisti: «Sei un farmacista? Vuoi lavorare con Coop? Clicca qui!». L’interessato deve poi indicare la provincia di riferimento e compilare un modulo: «Coop - recita l’annuncio - sta selezionando farmacisti laureati e abilitati all'esercizio della professione, da inserire nei propri negozi, come responsabili di corner dedicati alla vendita di prodotti farmaceutici».
In ogni angolo della salute ci saranno da uno a tre farmacisti che gestiranno circa 300 medicine tra farmaci Otc, ossia «da banco» o di automedicazione e Sop, senza obbligo di prescrizione medica, con sconti anche superiori al 25 per cento. Il design è curato nel dettaglio: ogni «corner» sarà di colore verde-turchese e sarà segnalato da un’insegna luminosa.
Particolari studiati con anticipo. Le cooperative erano già pronte al lancio dell’angolo dei farmaci. Dall’autunno del 2005 le Coop avevano infatti lanciato la campagna «Farmaci più liberi, prezzi più bassi», in cui furono raccolte 800mila firme. Contemporaneamente, le cooperative avevano depositato a febbraio alla Camera una proposta di legge popolare con 173mila firme per introdurre nei supermercati, appunto, l’angolo delle medicine.
La legge Bersani-Visco ha accolto pienamente dunque quella campagna e quella proposta di legge. Anzi, in qualche modo, l’ha incorporata. Non a caso i quattro articoli da cui era formata quella proposta di legge contenevano gli stessi concetti delle norme appena varate.


«Il governo - commentava infatti nei giorni scorsi Aldo Soldi, presidente Coop-Ancc, l'associazione nazionale cooperative dei consumatori - ha interpretato appieno il volere degli 800mila cittadini che hanno sostenuto la nostra campagna “Farmaci più liberi, prezzi più bassi” sottoscrivendo dapprima la proposta di legge presentata lo scorso febbraio e successivamente la petizione».

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