Fassbinder e la Nothomb per il nuovo teatro

Nel programma della rassegna anche una produzione islandese dal titolo «IBM 1401 - A user’s manual»

Si chiama Erna Ómarsdóttir, è islandese ed è una delle danzatrici e coreografe più apprezzate della scena internazionale. Sabato arriverà a Roma per la prima volta, ospite del cartellone de «Le Vie dei Festival 2007», per presentare al pubblico capitolino l’intenso IBM 1401 - A User’s Manual, performance di forte impatto fisico che, ideata insieme con il musicista conterraneo Jóhann Jóhannsson, indaga in modo assolutamente originale il rapporto tra uomo e macchina, naturale e artificiale, biologico e meccanico. «Quando ho visto il lavoro della Ómarsdóttir - spiega Natalia Di Iorio, curatrice della rassegna - ho sentito una spinta emozionale fortissima e ho pensato che mi sarebbe piaciuto inserirlo nel programma di quest’anno. Si tratta di uno spettacolo che mescola linguaggi diversi e che fa un uso molto particolare sia del corpo sia della voce, ai quali si aggiunge poi una raffinata ricerca musicale». Unico titolo proveniente dal panorama estero, IBM 1401 è anche l’unica proposta di scena al teatro Greco («le esigenze tecniche ed espressive sono tali da richiedere un palcoscenico necessariamente grande»), dove sarà in replica anche domenica. Per il resto questo XIV cartellone della vetrina, realizzata con il sostegno del Comune e dell’assessore Di Francia, prosegue la linea «nazionale» già cavalcata lo scorso anno e presenta alla Sala Uno di San Giovanni una serie di affascinanti operazioni reclutate in festival estivi quali, tra gi altri, AstiTeatro, Drodesera centrale Fies, Santarcangelo, laddove cioè si agitano passioni e talenti giovanili e si cercano nuove traiettorie di impegno artistico. Ecco dunque profilarsi la fisionomia di una mappa teatrale disegnata coraggiosamente sulla ricerca italiana più recente: Elio De Capitani apre i lavori con una riscrittura scenica di Libri da ardere di Amélie Nothomb firmata da Cristina Crippa (domani e venerdì); Egumteatro, vivace gruppo di casa a Scandicci capitanato dai registi Annalisa Bianco e Virginio Liberti, risulta impegnato su un doppio fronte: martedì 18 e mercoledì 19 scaverà nella disperazione del fassbinderiano Un anno con 13 lune (interprete il bravo Michele Di Mauro), mentre giovedì 20 e venerdì 21 mostrerà l’approdo di uno studio sulla tragedia classica, Che tragedia! il titolo, dove antico e moderno si sovrappongono nell’intento di indagare il senso del dolore e la possibilità del Tragico nei nostri martoriati tempi.

In perfetta sintonia poi con quanto visto a «Le Vie dei Festival 2006», gli ultimi due lavori in cartellone - Croci di Paride Piccinini e á elle vide di Teodora Castellucci - nascono dalla creatività di due allievi della Stoa di Cesena, la scuola sul movimento ritmico diretta da Claudia Castellucci e legata alla Socìetas Raffaello Sanzio, la nostra più famosa compagnia di sperimentazione (entrambi sabato 22 e domenica 23).
Informazioni: 06.3202102 - info@leviedeifestival.it.

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