(...) attorno al suo Parroco don Glauco Salesi, che dal 1993 regge le sorti della parrocchia. Le celebrazioni inizieranno già oggi, quando alle 17,30 don Glauco celebrerà la consueta Messa prefestiva, per tutte le Ilarie e gli Ilari che vorranno parteciparvi. Il nome Ilario, che deriva dal greco hilaros, significa allegro, lieto, l'incontro pertanto non potrà che essere un'occasione di gioia.
Domani alle 11, il rettore del seminario diocesano monsignor Michele Cavallero celebrerà la Messa solenne mentre nel pomeriggio, alle 15,30, la tradizionale processione si snoderà lungo le strade del borgo collinare con la statua del Santo e i Crocifissi delle Confraternite.
Ma una visita alla chiesa di SantIlario può riservare all'appassionato d'arte numerose sorprese. A cominciare dalla facciata, vagamente neoclassica, che fu disegnata nel 1911 da quellingegner Luxoro che risiedeva nella villa ai piedi della collina, affacciata sul mare. Quel Pietro Luxoro che progettò anche la chiesa di San Erasmo, a Capolungo, la vicina chiesa dei Missionari del PIME, e anni dopo a Bogliasco il Santuario de N.S. delle Grazie.
All'interno della chiesa di SantIlario scopriamo l'affresco nella volta, del 1627 dipinto da Giovanni Carlone e raffigurante il Santo di Poitiers, mentre la chiesa è adornata da otto altari, alcuni dei quali settecenteschi. Un dipinto di Andrea Biscaino del 1640 raffigura Sant'Ilario con i Santi Stefano e Giovanni Battista, mentre lo scenografico altare laterale dedicato a S. Ilario e costruito nel 1758, conserva la statua del Patrono opera del celebre Antonio Canepa, scultore genovese del primo Novecento. Pure l'organo è opera pregevole del 1763 di Tommaso Roccatagliata, appartenente alla nota dinastia di organari liguri. Altri dipinti, uno dei quali attribuito a Orazio de Ferrari e altro attribuito a Bernardo Castello, adornano il presbiterio.
Stupisce pertanto ritrovare, in una modesta chiesa di campagna, tanti tesori, frutto certamente della munificità di ricchi benefattori residenti in passato a S. Ilario, ma frutto anche di doni e sacrificio di una comunità che sino a pochi decenni or sono era essenzialmente contadina.
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