Fideiussioni: concessionari in regola

Filippo Grassia

È scaduto l’altro ieri il termine entro il quale i concessionari dovevano presentare la documentazione necessaria per evitare il distacco da parte dei Monopoli di Stato. Quasi tutti gli operatori, interessati al rinnovo delle concessioni ippiche e sportive, hanno provveduto a sistemare la posizione che verteva in particolare sulla presentazione delle fideiussioni. All’appello mancano pochi operatori. La data del distacco, prevista inizialmente per il 7 settembre, è stata prorogata di un mese da Aams in seguito a un provvedimento del Tar del Lazio, sezione di Latina, che aveva accolto il ricorso di un concessionario. Nei prossimi giorni, dopo il controllo dei documenti, si avrà un quadro più chiaro della situazione alla vigilia del rinnovo delle concessioni ippiche e sportive che continua a suscitare fior di polemiche. Al Tar del Lazio sono stati presentati quattro ricorsi contro il bando. Caustico il commento di Giorgio Tino, Direttore generale di Aams: «Vista la bontà d’impostazione del provvedimento, gli unici a guadagnarci saranno gli avvocati, non certo coloro che li hanno proposti». Siamo già muro contro muro.
C’è dissenso anche all’interno delle categorie. L’intervista di Francesco Ginestra, presidente di Snai Sindacato, pubblicata la scorsa settimana su questo giornale, ha suscitato la risposta di Raffaele Palmieri, presidente di Sicon, che difende l’identità del suo sindacato e la scelta di rivolgersi al Tar per impugnare il bando. In sintesi: «La nostra associazione non rappresenta alcun provider, bensì diversi concessionari legati a diversi provider, fra cui Snai. In merito al bando abbiamo un comportamento coerente di dissenso come tutti gli operatori concessionari Aams, compresi i concessionari legati al servizio Snai, che invito ad essere più coraggiosi verso un sindacato che di fatto non li rappresenta. È stupefacente affermare che il bando è una misura buona quando contestualmente si afferma che vi è una disparità di trattamento tra gli attuali operatori rispetto ai nuovi. Per il ricorso al Tar noi difendiamo le imprese prima delle concessioni e bisognerebbe chiedere ad un legale la differenza e la valenza tra una diffida ed un ricorso. Tutti i concessionari hanno beneficiato della sospensiva. Era un segnale che bisognava dare a chi ci ha spesso trattato con sufficienza e senza ragionevolezza. Concludo sottolineando che non abbiamo nessuna paura del confronto e del bando. Nel 1999 le spartizioni di cartello tra gli operatori di allora naufragarono di fronte alle imprese che oggi rappresentano il 23% dell'attuale mercato». Attendesi la controreplica.
C’è dell’altro. Massimo Passamonti, presidente di Sagi Sport, mette in guardia i suoi associati dalla presenza di “avventurieri” che chiedono soldi, locali e garanzie in cambio di servizi non ben specificati. Su questo punto è intervenuto anche Giorgio Sandi, amministratore delegato di Sisal: «La raccomandazione che mi sento di fare è di prestare molta attenzione a queste proposte. Quello che noi vogliamo fare è assicurare che siamo perfettamente in grado di partecipare a tutti i bandi cui lo Stato ci consente di partecipare per aggiudicarci tutti i punti che i bandi ci consentono di avere.

Stiamo lavorando e aiuteremo, come dicevo, tutti coloro che daranno una mano a fare in modo che la rete delle ricevitorie non sparisca fra pochi mesi. Questi esercizi, che oggi stanno in piedi perché hanno i giochi e altre attività, forse non potranno più continuare a farlo. Per le totoricevitorie mi sembra sia già stata definita la loro sparizione...».

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