Finanziaria, ok in commissione: verso la fiducia

Via libera alla Finanziaria in commissone Bilancio alla Camera: vota solo la maggioranza. L’opposizione lascia i lavori accusando la maggioranza di blindare la manovra. Il Pd accusa: "Discussione impossibile, manovra blindata". Ma Fini assicura: "Il rispetto del regolamento è stato totale"

Finanziaria, ok in commissione: verso la fiducia

Roma - Via libera alla Finanziaria dalla commissone Bilancio della Camera ma con il solo voto della maggioranza che in poco meno di dieci minuti hanno bocciato circa 150 emendamenti dell’opposizione. Subito dopo l’abbandono da parte dell’opposizione dei lavori della commissione è stato votato il maxiemendamento ed è stato dato il mandato al relatore, Massimo Corsaro. Pd e Idv hanno denunciato quella che hanno definito una "anomalia", uno "sfregio nuovo e innovativo" e un "precedente gravissimo", cioè una sorta di voto di fiducia direttamente in commissione sul maxiemendamento presentato dal relatore. Ma il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha assicurato: "Il rispetto del regolamento è stato totale".

L'iter parlamentare Dopo il via libera dellacommissione Bilancio, il testo può approdare così all’aula che avvierà l’esame mercoledì. "Non è detto che sarà posta la fiducia, dipenderà dagli emendamenti presentati - ha detto il viceministro dell’economia, Giuseppe Vegas - se l’opposizione presenterà numerosi emendamenti è probabile, altrimenti non sarà posta".

Opposizione lascia i lavori In mattinata l'opposizioni ha abbandonato i lavori per denunciare la "chiusura" della maggioranza a "qualsiasi proposta di modifica" della Finanziaria in discussione in commissione Bilancio a Montecitorio. Il presidente della commissione, Giancarlo Giorgetti, dopo aver ascoltato le opposizioni ha espresso "il suo rammarico" per la decisione delle opposizioni e sottolinea che, comunque, "sono stati garantiti tutti i diritti e le prerogative parlamentari". Il presidente auspica infine che con la riforma della legge Finanziaria non si verifichino più situazioni come questa. I capigruppo di Pd, Idv e Udc nella commissione hanno avuto un colloquio di oltre mezz’ora con il presidente della Camera Gianfranco Fini.

Fini: "Rispettate le regole" "Gli abbiamo rappresentato lo stato dell’arte - ha spiegato il centrista Gian Luca Galletti  - e gli abbiamo spiegato che non ci sono più le condizioni politiche di praticabilità in commissione. Abbiamo fatto un lavoro responsabile, atteso le proposte, e chiesto di poter discutere e votare le nostre, ma prendiamo atto che così non è". L'onorevole Pd Pierpaolo Baretta ha spiegato di aver comunicato a Fini la situazione: "Prendiamo atto che la discussione è finita per colpa della maggioranza". Ma il presidente della Camera ha fatto sapere che il regolamento sui lavori a Montecitorio è stato rispettato. Secondo Fini, infatti, "al di là delle scelte politiche che non sta al presidente della Camera commentare, il rispetto del regolamento è stato totale. E su questo l’opposizione ha convenuto".

Gli emendamenti dell'opposizione Alla ripresa, gli emendamenti dell'opposizione erano diventati circa 200, mentre Pdl e Lega avevano deciso di ritirare tutte le loro proposte di modifica. Si è deciso quindi di partire con il voto dal primo emendamento segnalato dall'opposizione: quello per il sostegno alla famiglia (primo firmatario Dario Franceschini). Ma a questo punto è iniziato il dibattito: l'opposizione ha accusato maggioranza e governo di aver praticamente posto una "fiducia in commissione" rendendo immodificabile il testo, e appellandosi nuovamente al presidente della Camera, Gianfranco Fini.

Il relatore della Finanziaria, Massimo Corsaro, dal canto suo ha spiegato che molte delle istanze avanzate dall'opposizione erano state in qualche modo già vagliate, ma che la decisione era stata quella di concentrarsi su altri temi. Cioé: nessuno spazio a modifiche. Da qui le proteste dell'opposizione e l'arroccamento della maggioranza.

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