Roma - "La vittoria numerica di Berlusconi è evidente quanto la nostra sconfitta, resa ancor più dolorosa dalla disinteressata folgorazione sulla Via di Damasco di tre esponenti di Futuro e Libertà. Che Berlusconi non possa dire di aver vinto anche in termini politici sarà chiaro in poche settimane". Lo dichiara il presidente della Camera, Gianfranco Fini.
Bocchino cita Togliatti "Pajetta nel 1947 per protesta contro Scelba occupò la prefettura di Milano perché era stato rimosso il Prefetto. Togliatti lo chiamo e gli disse: mò che l’hai occupato che ci fai. E così noi diciamo a Berlusconi: e mò che hai preso la fiducia per due voti che ce fai?": così il capogruppo di Futuro e libertà per l’Italia, Italo Bocchino, all’uscita del fallito voto di sfiducia al Governo Berlusconi. La posizione dei finiani, secondo Bocchino, ora è "facilissima": "Siamo in attesa che governino con due voti di scarto". Ai cronisti che domandano a Bocchino se Fini deve dimettersi, Bocchino risponde: "Ai sensi di quale norma del regolamento?"
Il portavoce di Fini: "Non si dimetterà" "Il presidente Fini, come ha detto domenica nella trasmissione di Lucia Annunziata, non si dimetterà dalla propria carica di presidente della Camera, salvo si dimostri la sua mancanza di imparzialità nella conduzione dei lavori parlamentari". È quanto afferma il portavoce del presidente Gianfranco Fini, Fabrizio Alfano.
Fli minaccia battaglia Sul decreto sui rifiuti nessuna pregiudiziale, si studieranno volta per volta gli emendamenti, ma mani libere per quanto riguarda le mozioni di sfiducia a Bondi e Calderoli. Il pranzo nell’ufficio di Montecitorio è servito ai finiani per stemperare la tensione, ma anche per tracciare la linea per i prossimi giorni. E' stato lo stesso Fini, sottolinea chi ha partecipato all’incontro, a illustrare il percorso. Il presidente della Camera, riferiscono le stesse fonti, si è detto deluso per le scelte di chi ha deciso di sostenere il governo. La scelta di Moffa? Non ci posso credere, ha commentato Fini, non riesco a capirlo. Il leader di Fli ha ripetuto ai suoi che quella di Berlusconi è una vittoria di Pirro, che con pochi voti di vantaggio non potrà certamente andare avanti. Anzi, con i presenti all’incontro, si è detto preoccupato per quello che sta succedendo nel paese, per i continui scontri che si stanno registrando a Roma, per la situazione che necessiterebbe un governo stabile. Ma la terza carica dello Stato ha anche sottolineato che si è arrivati ad una sorta di chiarimento interno, ora non ci saranno più divisioni. Il gruppo Futuro e libertà cerca di ricompattarsi. In Fli si fa soprattutto questo tipo di ragionamento: il voto di oggi mette la parola fine ai pretesti, alle dispute tra colombe e falchi. "D’ora in poi - sintetizza uno dei finiani - saremo una falange macedone. Saremo un esercito compatto, perchè dobbiamo difenderci...". Altra considerazione: "Ora sapremo che se ci saranno tra di noi delle differenze, queste saranno dovute a divergenze di vedute e non a pretesti di chi già si è venduto...".
Moffa lascia il partito di Fini "Esco da Fli che, se è rappresentato dal discorso di oggi di Bocchino, è molto lontano dalla linea che in qualche misura e con grande fatica eravamo riusciti a costruire. Lo formalizzerò domani (mercoledi, ndr) al presidente della Camera e vado nel Gruppo Misto". Così a Radio 24, in diretta alla "Zanzara", Silvano Moffa ha annunciato che si dimette da Fli e spiega: "In quei momenti ho capito in maniera molto chiara che la volontà non era quella di essere responsabili, come era stato stabilito, ma si era precostituita la volontà annunciata dal Presidente Fini di andare all’opposizione e di snaturare il ruolo di Fli, attraverso un percorso per la costituzione di un terzo polo che non mi ha mai entusiasmato".
"Fini non è più compatibile" "Quell’intervento di oggi di Bocchino è stato un ripensamento in qualche modo sollecitato soltanto dal fatto che si voleva a tutti i costi mettersi al sicuro su quella che io considero un evento sbagliato, cioè un braccio di ferro, una conta numerica che non risolve ancora le questioni politiche del paese", aggiunge Moffa.
Alla domanda sulla compatibilità del ruolo di Fini come presidente della Camera, Silvano Moffa risponde: "Il ruolo di Fini non è più compatibile con la Presidenza della Camera perché è collegato con la responsabilità e la conduzione dell’aula e si pone anche un problema politico".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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